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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Tutti i nomi dei pusher arrestati ad Andria dalla polizia. Sequestrati due chili di droga. Le zone frequentate dagli spacciatori

Ad Andria arrivavano dai paesi del Nord Barese e finanche dal Potentino per rifornirsi di droga. La polizia ora ha fatto piazza pulita arrestando dieci spacciatori. L'operazione antidroga è stata chiamata «Le Grotte» per evidenziare che l'attività di spaccio avveniva nell'omonimo quartiere andriese.

Il più giovane degli arrestati ha 23 anni il più anziano 63. Cinque di loro sono finiti in carcere: Nicola Inchingolo, di 23 anni, Tommaso Di Palma, di 34, Nicola Bonadie di 44 anni, Roberto Fonso e Francesco Gentile, di 25 anni. Altri cinque sono invece ai domiciliari: Maura Troia di 23 anni, Adolfo Leo di 45, Sabino Pistilo di 24 anni, Berardino Leonetti di 63 anni e un barese di 25 anni, coinvolto nelle indagini e poi divenuto collaboratore di giustizia.

Non è un'operazione improvvisata. Le indagini hanno avuto avvio nell'agosto del 2014 quando la polizia ebbe certezza che a compiere una rapina a mano armata furono alcuni tossicodipendenti. I presunti rapinatori furono pedinati e controllati e i loro movimenti fecero scoprire la rete di spacciatori che agiva soprattutto nel quartiere “Le Grotte” esasperando e provocando timori nelle oneste famiglie residenti.

L'ottima attività investigativa ha consentito di documentare, anche con fotografie e video, addirittura cento gli episodi di spaccio. Agli arrestati sono contestati i reati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti: eroina, cocaina, hascisc e marijuana.

Al blitz compiuto all'alba di oggi hanno partecipato anche il reparto prevenzione crimine di Puglia settentrionale, il reparto Volo e le unità cinofile della questura di Bari.

L'inchiesta è stata coordinata dal magistrato tranese Alessandro Pesce. Ad illustrare i risultati dell'operazione sono stati il procuratore di Trani, Francesco Giannella, e il dirigente del commissariato di Andria, Giampaolo Patruno. A rendere ancora più interessante il bilancio del blitz c'è stato il sequestro di circa due chili di droga, di cui quasi 800 grammi di cocaina.

Gli arrestati avevano complessivamente circa 3.000 euro di guadagno al giorno. Questo era il loro volume d’affari. Secondo gli inquirenti sarebbe un ragazzo barese, giovanissimo, ma già con un lungo curriculum criminale alle spalle ad approvvigionare la piazza andriese.  

Il procuratore Giannella ha spiegato che i pusher andriesi quando si rendevano conto che i loro “clienti” cercavano di disintossicarsi o risultavano “fuori giro” cercavano con telefonate o incontri di convincerli a provare nuove forniture di ottima qualità proponendo gli “assaggi” a zero euro, cioè gratis. Insomma delinquenti e spacciatori ma capaci anche di abili azioni di marketing. Un fenomeno «preoccupante e inquietante» l'ha definito Giannella.

Semplice, ingenuo e inflazionato invece il giochino di sostituire il nomi veri delle sostanze stupefacenti con un codice che abbinava le marche di alcuni liquori. Montenegro era l'eroina, il Bayles era la cocaina. Gli arrestati stiano tutti certi che in carcere il loro codice non potrà essere utilizzato perché gli alcolici sono vietati. (Giancarlo Vincitorio)