Il Comune di Bari vuole garantire servizi di educazione, casa, lavoro e assistenza sanitaria a rom, sinti e caminanti. Si proverà a censire le presenze rom in città.
Bari ha una strategia per l'accoglienza e l'inclusione di rom, sinti e caminanti. Le linee generali del Piano d'azione locale per l'inclusione dei Rom sono state illustrate questa mattina dall'assessore al Welfare Bottalico. Un documento redatto in collaborazione con i rappresentanti nazionali della progettazione Romact del Consiglio d'Europa.
Un documento importante, frutto dei lavori del workshop tenutosi a Bari lo scorso maggio, che ha visto per due giorni rappresentanti delle comunità rom locali, del terzo settore, volontari, professionisti, docenti e istituzioni pubbliche confrontarsi sugli assi principali della Strategia nazionale d'inclusione dei Rom, Sinti e Caminanti che riguardano l'educazione, le politiche abitative, del lavoro e della salute.
"La partecipazione all'incontro odierno di molti rappresentanti delle rete del pubblico e del privato - Asl, Università, garante per i minori Regione Puglia, associazioni, privato sociale, ministero di Giustizia - nonché di diversi rappresentanti delle comunità rom sta a dimostrare la validità di un nuovo modello di programmazione sociale, di cui il Piano di azione locale è una delle prime sperimentazioni cittadine tese a promuovere esperienze del welfare di comunità - commenta l'assessora al Welfare Francesca Bottalico a margine dell'incontro -. Un modello che come assessorato stiamo portando avanti da più di un anno, con l'obiettivo di realizzare esperienze sostenibili di welfare comunitario che sappiano attivare risposte più efficaci, efficienti ed eque da parte delle istituzioni e che, al contempo, siano in grado di innescare processi partecipativi che garantiscano il coinvolgimento della società e dei cittadini. Un modello tanto più innovativo se si considera che al centro dell'attenzione ci sono temi sensibili e persone particolarmente vulnerabili che troppo spesso sono state nella migliore delle ipotesi destinatarie, e mai parte attiva del cambiamento delle politiche e delle azioni da mettere in atto".
Attraverso il confronto sui quattro assi principali della Strategia nazionale che riguardano l'Istruzione, il Lavoro, l'Abitare, la Salute, tutti i partecipanti hanno condiviso il testo del Piano d'azione locale che nelle prossime settimane sarà portato in Consiglio comunale dall'assessora Francesca Bottalico.
In linea con la Strategia nazionale, il Comune di Bari per la prima volta si confronta con enti del territorio locale, con l'associazionismo e con le comunità Rom per affrontare questo tema non più in un' ottica emergenziale, ma con pianificazione a medio e lungo termine e in un'ottica che dev'essere necessariamente sistemica: politiche così complesse non possono riguardare solamente il welfare ma diversi ambiti dell'azione della giunta comunale quali il patrimonio, il lavoro e la pubblica istruzione
Durante l'incontro è emersa la necessità di una mappatura, su base volontaria, dei Rom presenti in città al fine di individuare bisogni specifici e relative possibili soluzioni; altro punto importante è un futuro coinvolgimento dell'Università di Bari, specie nelle azioni di formazione rivolte a docenti, operatori, genitori e la messa a sistema delle varie progettualità già avviate dall'amministrazione con il coinvolgimento di quelle comunità o gruppi che ad oggi ne sono rimasti fuori. Un punto essenziale della Strategia è il superamento dei campi Rom che in tutti questi anni hanno creato tante situazioni di emarginazione, e a questo proposito l'assessora all'Urbanistica Carla Tedesco, che ha partecipato all'incontro, ha proposto l'elaborazione di due progetti pilota sulle politiche dell'abitare con caratteristiche diverse che vadano, a seconda delle defferenti esigenze, verso l'autocostruzione o verso la progettazione di microaree. Sul fronte sanitario è emersa la necessità di chiedere alla Regione di avviare un confronto sulle disposizioni dell'ultima delibera regionale in merito all'assistenza di cittadini comunitari indigenti, che oggi rende difficile l'accesso dei Rom ai servizi sanitari territoriali creando una serie di disagi.
"Il prossimo passo - dichiara ancora Francesca Bottalico - è l'avvio dei lavori dei tavoli tematici che vedranno il coinvolgimento di quanti oggi hanno dato la propria adesione per contribuire a definire le azioni a breve, media e lunga scadenza che ci vedranno impegnati nella città di Bari per favorire l'inclusione di persone di etnia Rom, Sinti e Caminanti".
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