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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Rottweiler azzannano un barese e i medici sono stati costretti ad amputargli le gambe

E' stato aggredito da tre rottweiler che la sorella lasciava liberi nel giardino di casa. I morsi dei cani hanno costretto i medici ad amputargli entrambe le gambe. E' accaduto nel quartiere Carbonara di Bari. Vittima del feroce attacco dei rottweiler è stato un uomo di 43 anni che è ora ricoverato in prognosi riservata nel reparto di rianimazione dell'ospedale Di Venere, a Bari. Proprietario dei cani risulta essere il cognato della vittima, un uomo di 56 anni che ora è stato denunciato per lesioni colpose. Sul posto sono intervenuti agenti delle Volanti e della Polizia Scientifica della Questura di Bari. I cani sono stati sequestrati e affidati ai veterinari del Comune.  

Non si è riuscito a capire cosa abbia provocato l'improvvisa reazione degli animali. Il 43enne, che era conosciuto bene dai cani, è uscito in giardino e lì ha ricevuto l'aggressione del branco. Inutile ogni tentativo di svincolarsi. E' stato azzannato mentre chiedeva disperatamente aiuto. I parenti erano all'interno dell'abitazione e sono usciti per cercare di fare lasciare la presa ai cani. Quando ci sono riusciti l'uomo aveva ampie e profonde lacerazioni ed il sangue usciva abbondante. Lo hanno accompagnato in ospedale. Le sue condizioni, dopo l'amputazione, sono stabili ma gravi.

Tanti gli episodi di aggressioni analoghe in Puglia. Da quella del 2010, quando un bimbo di due anni, Pasquale Pio Meola, azzannato da una femmina di Rottweiler nella tenuta del nonno, alla periferia di Foggia, morì dopo una settimana di agonia, sino a quella del maggio scorso a Lecce: un bambino di cinque anni è rimasto ferito al volto. Nel mezzo di questo periodo tante aggressioni.

Non va dimenticato che dieci anni fa l'allora ministro Livia Turco emise un'Ordinanza che elencava le razze canine ritenute comunemente pericolose e il Rottweiler era scritto in modo inequivocabile a conferma della sua aggressività.

Quell'elenco scomparse nelle successive ordinanze del 2009 e quella in vigore del settembre 2013 definita “Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione dei cani” perché, come confermato dalla letteratura scientifica di medicina veterinaria, "non è possibile stabilire il rischio di una maggiore aggressività di un cane sulla base dell'appartenenza a una razza o ai suoi incroci". Resta il fatto che le aggressioni si verificano con danni maggiori e forse anche con maggiore frequenza con alcune specifiche razze.

Adesso per il caso accaduto a Carbonara gli inquirenti vorranno capire se il padrone dei cani ha adottato tutte le misure di prevenzione e di rispetto dell'ordinanza in vigore a salvaguardia dell'incolumità di suo cognato o di qualsiasi altro frequentatore della casa.  (Rezarta Tahiraj)