Frisullo era accusato di turbativa d'asta per appalti nella sanità pugliese: è stato assolto
Assolto 'per non aver commesso il fatto'. E' questa la sentenza della Corte d'appello di Bari che di fatto dichiara l'innocenza di Sandro Frisullo (Pd), ex vicepresidente della Regione Puglia, che nel marzo 2010 fu arrestato. Per Frisullo, allora uomo potente del PD e del governo regionale, ebbe inizio un incubo durato sino ad oggi, quando è arrivata finalmente l'assoluzione. L'arresto fu concretizzato con 21 giorni in carcere e ben 4 mesi ai domiciliari.
L'assoluzione di oggi si riferisce all'accusa di turbativa d'asta per una presunta gara truccata per la fornitura di strumentario neurochirurgico alla Asl Lecce. Su quei fatti è intervenuta la prescrizione ma comunque oggi è giunta anche l'assoluzione nel merito. Va ricordato che nei processi di primo e secondo grado, celebrati in abbreviato nel 2012 e nel 2015, Frisullo venne assolto inoltre da tutte le altre accuse (associazione per delinquere, millantato credito,corruzione, abuso d'ufficio), con la sola eccezione di un'altra turbativa d'asta per la fornitura di tavoli operatori alla Asl Lecce.
Ma anche su questo Frisullo rivendica la sua piena innocenza e il suo avvocato – Michele Laforgia – ritiene che sia stata decisa un'ingiusta condanna. Ecco perché ha annunciato la revisione di quel processo conclusosi con una sentenza per un anno di reclusione per Frisullo e a 16 mesi di reclusione per l'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini. Sentenza ormai passata in giudicato ma che può tornare nelle aule giudiziarie con la richiesta di revisione del processo. La condanna per Frisullo e Tarantini scaturisce dall'accoglimento della tesi dell'accusa che ha ritenuto quella gara d'appalto per forniture all'Asl sostanzialmente illecita: ci sarebbe stata una turbativa d'asta. Non può sfuggire all'analisi dei fatti che quella stessa gara d'appalto, invece, è stata ritenuta assolutamente lecita in un altro processo sempre nello stesso Tribunale di Bari tanto da assolvere Claudio Tarantini, all'epoca dei fatti amministratore (insieme con il fratello Gianpaolo) della società Tecno Hospital Srl, e Vincenzo Valente, ex direttore amministrativo della Asl di Lecce.
L'avvocato di Frisullo non solo annuncia che la battaglia per dimostrare l'innocenza del proprio assistito continuerà ma che risultano esserci dei sospetti sulla scelta di fare arrestare Frisullo a pochi giorni dalle elezioni regionali. “Intendiamo dimostrare – afferma l'avvocato Lagorgia - non solo che Sandro Frisullo non ha commesso nessun illecito, come abbiamo sempre sostenuto nel corso di questi anni ma che ai suoi danni è stata perpetrata una grave ingiustizia, alla quale va posto rimedio. Si dice sempre che gli imputati devono difendersi nel processo e non dal processo. Ma che dire di un processo che nasce con nove capi di imputazione per reati gravissimi, passa per il carcere e quasi sei mesi di custodia cautelare e finisce con una raffica di assoluzioni in abbreviato, cioè fondate sulle stesse carte poste a fondamento dell'arresto? Un arresto - conclude il difensore - eseguito dieci giorni prima delle elezioni regionali, nonostante Frisullo non fosse più assessore e sospeso dal Consiglio regionale”. (Mauro De Carlo)
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