Abusi sessuali in classe e nei bagni di una scuola a Brindisi
Andare a scuola era diventato un incubo per una ragazza brindisina che subiva minacce e palpeggiamenti da cinque suoi compagni di classe. Ora quei ragazzi, tutti minorenni, dovranno difendersi dalle accuse presentandosi a maggio in udienza dinanzi al giudice del Tribunale dei minori. Saranno processati con rito abbreviato condizionato all’ascolto di alcuni testimoni. I fatti si sarebbero verificati nell’anno scolastico 2015-2016 in classe nei momenti di assenza degli insegnanti oppure nei bagni e nei corridoi della loro scuola a Brindisi.
La ragazza ha trovato la forza sia di raccontare tutto alla mamma che di denunciare gli episodi di bullismo al dirigente scolastico e alla polizia. I cinque hanno rischiato di essere bocciati e per loro fortuna la sospensione imposta dal dirigente scolastico prevedeva anche l'obbligo di frequenza altrimenti non sarebbero riusciti a diplomarsi.
Costituiscono elementi di prova, secondo l'accusa, le chat di Whatspapp, Facebook e Messenger utilizzate dai ragazzi nel commentare quegli episodi. Di quei testi sono rimaste traccia nei telefonini e nei computer da loro usati. Il pm dispone anche di un referto medico rilasciato dall'ospedale alla ragazza quando andò in pronto soccorso per farsi medicare per le conseguenze della violenza subita.
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