Arrestata presidente antiracket. Tra gli indagati anche assessore comunale Lecce.
Truffavano intascando soldi destinati alle vittime di racket e usura. Il paradosso è che la truffa ipotizzata era compiuta proprio da chi aveva il compito di aiutare quelle vittime. Con questa accusa è stata arrestata oggi Maria Antonietta Gualtieri, presidente dell'associazione antiracket Salento. Sarebbe stata lei, secondo quanto emergerebbe dall'inchiesta giudiziaria, al vertice della maxi truffa del valore di circa due milioni di euro. Alla donna, leccese di 62 anni, sono contestati i reati di truffa aggravata, peculato e frode nella percezione, dal 2012, di fondi pubblici destinati alle vittime del racket e dell'usura.
Arrestati anche il coordinatore dell'Ufficio Patrimonio del Comune di Lecce, Pasquale Gorgoni, l'ex dirigente comunale del settore finanziario Giuseppe Naccarelli e Serena Politi (le sono stati concessi i benefici dei domiciliari), segretaria dell'associazione antiracket presieduta da Gualtieri.
E' stata notificata l'interdizione dei pubblici uffici a sette dipendenti dell'associazione. Quaranta gli indagati e tra questi c'è anche l'assessore al Bilancio del Comune di Lecce, Attilio Monosi (Direzione Italia). Lui è candidato consigliere alle prossime elezioni amministrative di Lecce ma nei suoi confronti il gip Giovanni Gallo, su richiesta dei sostituti procuratori Massimiliano Carducci e Roberta Licci, ha emesso una misura interdittiva che gli vieta di ricoprire cariche pubbliche. Monosi proprio oggi avrebbe dovuto presentare una sua lista elettorale. Pare che la sua posizione sia estranea comunque all'operato della presidente Maria Antonietta Gualtieri. Le indagini sulla sua persona riguarderebbero pare pagamenti di lavori effettuati nella sede dell'associazione antiracket. La stessa misura interdittiva è stata emanata nei confronti pure di Marco Fasiello, uno degli avvocati dell'associazione antiracket. (R.T.)
- Dettagli