Omicidio premeditato, occultamento e soppressione di cadavere. Di questo è ora accusato il gallipolino Barba
Sarebbe stato lui l'assassino: Marco Barba, 44 anni, elemento di spicco della Sacra Corona Unita di Gallipoli (Lecce) ed ex collaboratore di giustizia. Lui avrebbe, secondo le accuse della figlia, ucciso un venditore ambulante marocchino. Marco Barba, che è attualmente detenuto nel carcere di Taranto, ha ricevuto questa mattina la notifica, per il tramite dei carabinieri del Reparto operativo del comando provinciale di Lecce, di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio premeditato, occultamento e soppressione di cadavere. La notifica del provvedimento restrittivo è stata fatta nel Tribunale di Lecce dove Barba si trovava perchè imputato in un processo per altre vicende.
L'ordinanza di custodia cautelare è stata firmata dal gip del tribunale di Lecce Vincenzo Brancato. Barba avrebbe ucciso Khalid Lagraidi, 41enne marocchino il 23 giugno scorso. Il cadavere dell'uomo venne scoperto solo il 30 gennaio scorso. Era in un bidone da 200 litri colmo di cemento. Il corpo era stato decomposto dall'acido per farne sparire ogni traccia biologica ma le rivelazioni della figlia di Barba hanno fornito preziose indicazioni per le indagini degli inquirenti. Secondo la versione fornita dal presunto omicida le dichiarazioni di sua figlia non sarebbero veritiere e avrebbelo come unico scopo quello di nascondere responsabilità di altri soggetti.
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