Aiutarono una minore a nascondere il feto in un borsone. Condannati a Lecce a 14 anni e mezzo di carcere
Rinchiusero il feto in un borsone e lo nascosero nell'armadio. I giudici della Corte d'Assise del Tribunale di Lecce hanno condannato per concorso in infanticidio e occultamento di cadavere la 28enne sorella della partoriente e il suo compagno 47enne. Entrambi abitano a Squinzano (Lecce). I due erano difesi dagli avvocati Maurizio Scardia e Carlo Martina. La sentenza emessa questa mattina parla chiaro: 14 anni e sei mesi di reclusione per ciascuno. Il pubblico ministero Donatina Buffelli di anni ne aveva chiesti 15 anni.
L'infanticidio è accaduto un anno e mezzo fa. A fare scoprire involontariamente la squallida vicenda che si recò in ospedale per farsi curare e i medici si accorsero che aveva partorito da poco. Scattarono a quel punto le segnalazioni d'obbligo ai carabinieri che avviarono immediatamente le indagini andando, come prima azione, proprio nell'abitazione della partoriente. La perquisizione domiciliare consentì in pochi minuti di scoprire il feto nascosto in un borsone riposto in un armadio.
La partoriente è una minore ed è per questo che del suo caso giudiziario si sta occupando il Tribunale per i minorenni di Lecce. Per lei ancora non c'è una sentenza. Per sua sorella e il compagno di quest'ultima, invece, da questa mattina c'è già la sentenza di condanna decisa dai giudici della Corte d'Assise del Tribunale di Lecce. (R.T.)
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