Laricchia (M5S): Emiliano ha sempre girato la testa dall'altra parte
L'assessore regionale all'Urbanistica Alfonso Pisicchio, tramite il proprio fratello, si sarebbe impegnato ad assegnare appalti in cambio di voti per la prossime elezioni regionali. Soprattutto su questa ipotesi sono impostate le indagini di un'inchiesta giudiziaria attivata dalla Procura di Bari. Pisicchio, al momento, risulta essere solo indagato assieme ad altri. Nei confronti di tutti gli indagati i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari hanno effettuato perquisizioni ed acquisizioni documentali.
Nell'inchiesta si sta approfondendo anche un giro di polizze fideiussorie a Monopoli per permettere agli imprenditori privati e pubblici di Bari e provincia di ottenere l'autorizzazione a esercitare attività economiche.
L'assessore Pisicchio ha già ammesso di aver "ricevuto dalla Guardia di Finanza la notifica di un avviso di garanzia" e di aver "sin da subito fornito la totale disponibilità a collaborare con gli organi inquirenti”. Pisicchio ha aggiunto: “sono assolutamente tranquillo e totalmente estraneo ai fatti oggetto di indagine, che non riguardano affatto la mia attività istituzionale”.
Le indagini hanno accertato che, nel triennio 2018/2020, gli imprenditori che hanno fatto ricorso alle polizze false hanno percepito illecitamente contributi regionali a fondo perduto dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR 2014/2020), per oltre 50 milioni di euro.
Secondo gli inquirenti ci sarebbe stato un collaudato sistema fraudolento finalizzato alla produzione di polizze fideiussorie false, utilizzate a corredo di istanze amministrative volte ad ottenere autorizzazioni regionali per l’esercizio di attività economiche ovvero ingenti contributi pubblici. Polizze false rilasciate da un cittadino di Monopoli che, in assenza delle necessarie verifiche patrimoniali e finanziarie, hanno permesso di ottenere anche un’accelerazione dell’iter burocratico senza correre il rischio di subire un controllo di validità.
Antonella Laricchia presidente in Consiglio regionale del Movimento 5 Stelle ha commentato che il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, su questa e altre vicende "ha sempre girato la testa dall'altra parte" per non guardare. “Ne rimarrà soltanto uno… ormai - dichiara Laricchia - abbiamo perso il conto degli assessori indagati in cinque anni di Giunta Emiliano. Ultimo in ordine di tempo l’assessore Pisicchio per presunta corruzione: avrebbe favorito assunzioni in cambio di voti alle prossime regionali. Un tempo all'avviso di garanzia seguivano almeno le dimissioni, ma da quando tra gli indagati c'è anche lui, Emiliano ovviamente non ha più avuto il coraggio di chiederle. Più volte gli abbiamo chiesto di venire a riferire in Consiglio o nella commissione regionale di studio e inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia. Invece - dice l'esponente dei pentastellati - niente è stato fatto. Ringraziamo la magistratura per il lavoro che sta svolgendo e siamo sicuri verrà fatta la massima chiarezza. Serve però una risposta politica forte contro il voto di scambio. Quella che chiedevamo già dopo la condanna di 23 persone, molte delle quali affiliate al clan Di Cosola, che avrebbero tentato di condizionare l'esito delle regionali pugliesi 2015 procurando voti in cambio di denaro, a Natale Mariella, candidato con la lista 'Popolari' a sostegno di Michele Emiliano. Ma l'ex magistrato si è ben guardato dal dire anche solo una parola. Presto - conclude Laricchia - lanceremo iniziative per garantire un voto trasparente e pulito. Solo così la Puglia potrà davvero cambiare”.
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