In quali reparti dell'ospedale Perrino di Brindisi sarebbero a lavoro i medici no vax
Non si è fatta attendere la presa di posizione dell'Ordine dei medici, anche a livello provinciale, contro quei sanitari ospedalieri che nei giorni scorsi avevano scritto alla Direzione Asl per spiegare le ragioni del rifiuto a vaccinarsi. Il presidente dell'Ordine dei medici di Brindisi, Arturo Oliva, ha replicato che “vaccinarsi è un obbligo etico e deontologico”. Insomma, l’Ordine dei medici considera l’adesione al programma vaccinale "un obbligo etico e morale". La mission dell’Ordine è garantire e vigilare sulla qualità e la sicurezza delle cure erogate. "Pertanto -dichiara Oliva - è imprescindibile l’adozione da parte della Regione e delle Aziende sanitarie di accorgimenti organizzativi che tutelino tanto gli operatori quanto i pazienti”.
Nella lettera inviata al direttore generale dell'Asl Brindisi, Giuseppe Pasqualone, i medici no vax, pur senza firmarsi con i propri nomi, avevano evidenziato di lavorare in alcuni reparti dell'ospedale Perrino che non hanno rapporti con i pazienti. "Tra noi - è scritto - ci sono colleghi che lavorano in Anatomia patologica, Medicina legale, Trasfusionale, Laboratori analisi, Laboratorio di Biologia molecolare e immunologia, Farmacie, tutto personale che non è a contatto diretto con nessun paziente, dotato di tutti i dispositivi di sicurezza e che maneggia materiale biologico con tutte le precauzioni. Siamo sempre stati sul campo con responsabilità sin dall'inizio di questa brutta pandemia".
Sul perché non si siano voluti vaccinare questi medici in servizio a Brindisi hanno affermato che "molti di noi non si sono fidati alla cieca di un vaccino immesso in commercio da una ditta farmaceutica discutibile con quasi zero sperimentazione, con una velocissima e non validata tecnologia a mRNa".
La direzione Asl Brindisi tace nel merito evidenziando che una lettera senza firma è anonima e che quindi non ha valore. Nel frattempo, sia il presidente nazionale dell'Ordine dei Medici, Filippo Anelli, che quello provinciale, Arturo Oliva, non hanno dubbi: vaccinarsi è un obbligo etico e morale. E l'Asl - aggiungiamo noi - nel garantire la massima tutela per la popolazione assistita, deve prendere provvedimenti organizzativi e disciplinari affinché i servizi sia erogati nel rispetto delle norme anticovid. (Rezarta Tahiraj)
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