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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Vendola condannato a 3 anni e mezzo di carcere, i fratelli Riva a 22 e 20 anni. Tutte le altre condanne

Ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola è stato condannato a tre anni e mezzo di reclusione. Così ha deciso la Corte d'Assise di Taranto nel processo per un presunto disastro ambientale causato dall'Ilva negli anni di gestione della famiglia Riva. Addirittura i pm avevano chiesto per l'ex governatore della Puglia una condanna a 5 anni per concussione aggravata in concorso. Per gli inquirenti Vendola avrebbe esercitato pressioni sull'allora direttore generale di Arpa Puglia, Giorgio Assennato, affinché l'Agenzia non fosse stata troppo esigente in merito alle emissioni nocive prodotte dall'Ilva. 

Condannato a 2 anni l'ex direttore generale dell'Agenzia per l'ambiente (Arpa) della Puglia, Giorgio Assennato, accusato di favoreggiamento nei confronti di Vendola.

"Mi ribello ad una giustizia che calpesta la verità - ha detto Nichi Vendola commentando la sentenza -. E' come vivere in un mondo capovolto, dove chi ha operato per il bene di Taranto viene condannato senza l'ombra di una prova. Una mostruosità giuridica avallata da una giuria popolare colpisce noi, quelli che dai Riva non hanno preso mai un soldo, che hanno scoperchiato la fabbrica, che hanno imposto leggi all'avanguardia contro i veleni industriali. Appelleremo questa sentenza, anche perché essa rappresenta l'ennesima prova di una giustizia profondamente malata".

La Corte d'Assise di Taranto, inoltre, ha condannato a 21 anni e 6 mesi di carcere l'ex responsabile delle relazione istituzionali Girolamo Archinà e a 21 anni l'ex direttore dello stabilimento di Taranto Luigi Capogrosso.

Condannati a 22 e 20 anni di reclusione Fabio e Nicola Riva, ex proprietari e amministratori dell'Ilva. Complessivamente gli imputati in questo processo denominato ambiente svenduto sono 47 imputati (44 persone e tre società). Le accuse variano dal reato di concorso in associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale, all'avvelenamento di sostanze alimentari, alla omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro.

Condanna a 15 anni e 6 mesi per l'ex consulente della procura Lorenzo Liberti. Condannati a 17 anni ciascuno, come da richiesta dei pm, Ivan Di Maggio, Salvatore De Felice, Salvatore D’Alò. Per Marco Andelmi e Angelo Cavallo la pena è stata di 11 anni e 6 mesi: l’accusa ne aveva chiesti 17. L’avvocato dei Riva, Francesco Perli, è stato condannato a 5 anni e 6 mesi (l’accusa ne aveva chiesti 7). A molti dei condannati la Corte ha inflitto anche l’interdizione perpetua o per 5 anni dai pubblici uffici o dai propri incarichi.

L’ex presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido, è stato condannato a 3 anni: era accusato di aver fatto pressione sui dirigenti della sua amministrazione per convincerli ad autorizzazione l’utilizzo da parte dell'Ilva della discarica interna alla fabbrica. Stessa pena anche per l’ex assessore provinciale all’ambiente Michele Conserva..

Condannato a 4 anni  di reclusione (la richiesta era 17 anni) l’allora direttore del siderurgico Adolfo Buffo, ora direttore generale di Acciaierie Italia. 

Non sono però mancate in sentenza pure le assoluzioni. E' stato assolto infatti il prefetto Bruno Ferrante, che è stato presidente dell’Ilva. L’accusa aveva chiesto per lui 17 anni, Assolto anche l’ex assessore pugliese e deputato di SiNicola Fratoianni. Assolto l’attuale assessore regionale Donato Pentassuglia. Assoluzione anche per l’ex sindaco di Taranto Ippazio Stefano e per due fiduciari, Giuseppe Casartelli e Cesare Corti. La pubblica accusa aveva chiesto 35 condanne per altrettante persone che complessivamente avrebbero dovuto restare in carcere per 400 anni. (Rezarta TahiraJ)