Un minuto di silenzio nella giornata di commemorazione della tragedia
Sono trascorsi 5 anni dalla tragedia in Puglia causata dallo scontro tra due treni provenienti da Andria e da Corato. Morirono in 23 e 51 furono i feriti. Questa mattina, nella giornata di commemorazione, c'è stato un minuto di silenzio alle ore 11.06, L'istante dello schianto delle due locomotive. Nello stesso momento, oggi, è stata sospesa pure l'udienza del processo in svolgimento a Trani. In quel processo sono imputate la società Ferrotramviaria e 17 persone fisiche, tra dipendenti e dirigenti dell’azienda, dirigenti del Ministero dei Trasporti e dell’Ustif (Ufficio speciale trasporti a impianti fissi, organo periferico del ministero), accusati a vario titolo di disastro ferroviario, omicidio colposo e lesioni gravi colpose, omissione dolosa di cautele, violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e falso. Sono costituite come parti civili la Regione Puglia, i Comuni di Corato, Andria e Ruvo di Puglia, associazioni e familiari delle vittime.
Alla stazione centrale di Bari c'è una lapide che ricorda tutti i nomi delle vittime di quel disastro ferroviario e proprio davanti a quella lapide che si è svolta una cerimonia di commemorazione che ha visto la partecipazione anche dei sindaci dei Comuni di origine delle vittime delle province di Bari e Bat (Barletta-Andria-Trani) e i familiari di queste ultime.
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, su facebook ha scritto che "Il nostro cuore e i nostri pensieri sono rivolti alle vittime, alle loro famiglie, a chi è rimasto ferito e a tutti coloro che sono stati toccati da questa tragedia. Non dimentichiamo".
Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, che invece è stato presente alla cewrimonia commemorativa ha detto che "«Ancora oggi chiediamo giustizia per quello che è accaduto. Quelle lamiere roventi bruciano ancora nel ricordo di tutti noi. Non dobbiamo dimenticare quello che è accaduto e la speranza è che anche grazie al sacrificio di quelle persone, le modifiche che ci sono state alla normativa nel nostro Paese ci possano permettere di viaggiare in sicurezza su un mezzo di trasporto ferroviario".
L’avvocato Michele Laforgia, difensore della società Ferrotramviaria, imputata del processo, ha detto che "chi si occupa di giustizia - ha aggiunto - ha un solo modo per rispettare le vittime e riparare ai torti: svolgere sino in fondo, con diligenza e con onore, il proprio lavoro. Vale per noi, difensori degli imputati. Vale per i pubblici ministeri, per i colleghi di parte civile, per il collegio giudicante, per il personale amministrativo, per tutti coloro che ci hanno permesso di celebrare questo processo anche durante la pandemia. È quello che continuiamo e continueremo a fare, perché è il nostro dovere, il nostro personale contributo alla verità e alla giustizia".
Tra le 23 vittime di quella tragedia c'è anche Maria Aloysi. Sua sorella Anna, nel ricordarla, ha detto: "vorrei che il suo sacrificio insieme a quello di tante altre vittime, sia un punto di partenza per riformare tutto il sistema di controllo e di manutenzione ad ogni livello. Non avrò pace fino a quando non saranno chiarite le responsabilità e nutro un'utopistica speranza di vedere un giorno sparire quel maledetto binario unico". (Rezarta Tahiraj)
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