Tra le persone ascoltate non c’era, però, l’amico con cui Caprio è arrivato al bar e che ha assistito alla scena.
La cerimonia funebre si svolgerà alle 16 all’interno della Basilica dei Santi Medici; l’uomo lascia moglie e figlia di cinque anni.
Sul corpo dell’uomo è stata effettuata l’autopsia presso l’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari ed è stato accertato che la causa della morte è da rilevare in un trauma cranico e la conseguente emorragia cerebrale. I risultati dell’autopsia chiariranno se il 41enne sia deceduto a causa dei pugni o a seguito del trauma cranico provocato dalla successiva caduta e quindi se si è trattato di un omicidio volontario o preterintenzionale.
La posizione di Giampalmo si aggraverebbe anche per il fatto che il 20enne Giampalmo pratichi la box e arti marziali sin da piccolo e, per il Procura, i tre pugni sferrati a Caprio sono stati talmente ben assestati da farlo finire con la testa contro il marciapiede e, quindi, che avesse la consapevolezza di poter uccidere colpendo la vittima in quel modo.
Il sindaco Michele Abbaticchio dichiara: «Conservo ancora la speranza che il colpevole si penta pubblicamente, rinneghi cause o giustificazioni e inviti tutti i suoi coetanei a riflettere».
I carabinieri, intanto, hanno ascoltato numerosi testimoni e visionato le telecamere di videosorveglianza del bar. Tra le persone ascoltate non c’era, però, l’amico con cui Caprio è arrivato al bar e che ha assistito alla scena. L’uomo domenica scorsa non si è presentato agli investigatori e speriamo lo faccia nei prossimi giorni.
- Dettagli