Gio21112024

Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Gli altri nomi eccellenti dell'inchiesta giudiziaria ex Ilva

Enrico Laghi, ex commissario straordinario dell'ex Ilva di Taranto, è tornato in libertà dopo aver trascorso quasi un mese agli arresti domiciliari. Il suo arresto era stato compiuto il 27 settembre. Ora però Laghi è nuovamente uomo libero dopo che il Tribunale del Riesame di Potenza ha deciso per la remissione in libertà. La decisione di arrestarlo, concedendogli il beneficio dei domiciliari era stata presa dal Gip su richiesta della Procura della Repubblica di Potenza che aveva condotto le indagini in cui risultano altri nomi eccellenti. Tra gli altri: l'ex Procuratore della Repubblica di Taranto, Carlo Maria Capristo, l'ex consulente dell'acciaieria tarantina, Nicola Nicoletti, e l'avvocato Piero Amara, il quale è al centro di altre vicende giudiziarie.

C'è da chiedersi se quell'arresto di Laghi fu proprio necessario. Lui da tempo non si interessava più al siderurgico. Non era più gestore commissariale, assieme ai suoi colleghi Gnudi e Carruba, dell'ex Ilva perché già sostituito, con gli altri due, dal ministro Luigi Di Maio. Laghi sapeva da almeno un anno su cosa lavoravano i magistrati della procura di Potenza in riferimento proprio al siderurgico. A indagare su questa vicenda oltre a Potenza ci sono state pure le procure di Perugia, Milano e Roma. Dai verbali di quelle inchieste risultano, per dirla molto sinteticamente e banalmente, che l'avvocato Amara avrebbe sponsorizzato la nomina di Capistro a capo della procura di Taranto e quest'ultimo avrebbe fatto nominare Amara come consulente di Ilva dall'allora commissario Laghi. Amara e Laghi si sarebbero conosciuti con la presentazione fatta da Nicoletti, consulente di Ilva nominato dall'allora commissario Enrico Bondi.

Quando a giugno fu arrestato l'avvocato Amara i magistrati su questa vicenda avevano già scritto un verbale di 305 pagine in cui si evidenziano anche alcuni aspetti del processo tenuto a Taranto denominato "ambiente svenduto". In quel processo Laghi chiese il patteggiamento per la gestione commissariale e ll procuratore capo di Taranto, Carlo maria Capristo, lo concesse. Particolare interessante è che in quel caso era l'avvocato Amara ad assistere Laghi come consulente legale. Una storia complicata ed ancora tutta da approfondire. (Rezarta Tahiraj)