Mario Lerario arrestato dopo aver ricevuto una busta di 10mila euro
Con l'accusa di corruzione è stato arrestato in flagranza di reato Antonio Mario Lerario, dirigente della Regione Puglia, a capo della sezione strategia e governo dell'offerta e, ad interim, della sezione Protezione Civile. La Guardia di Finanza di Bari lo ha fermato subito dopo aver ricevuto, in una busta, la somma di 10 mila euro in contanti mediante banconote da 50 euro. Dopo essere stata ammanettato è stato portato in carcere dove sarà interrogato successivamente alla convalida del provvedimento cautelare. A consegnarli i soldi è stato un imprenditore edile sul cui nome la Procura però mantiene, al momento, il silenzio. Si sa però che proprio questo imprenditore ha in svolgimento opere assegnate dalla Protezione civile regionale per un valore di oltre due milioni di euro.
Considerato stretto uomo di fiducia del presidente della Regione Michele Emiliano, Lerario è stato già sostituito nel suo ruolo dirigenziale. Il governatore Emiliano ha nominato al suo posto Nicola Lopane, già dirigente regionale della sezione Raccordo e Controlli al sistema regionale. Emiliano ha dichiarato, in proposito, di aver "appreso con amarezza e sconcerto le notizie di stampa sull’arresto del dirigente Mario Lerario".
E' da evidenziare che in primavera, il 13 aprile, la Giunta regionale pugliese aveva affidato al dipartimento della protezione civile, guidato da Lerario, il supporto logistico della campagna di immunizzazione, vale a dire l’organizzazione e la logistica della campagna vaccinale, al posto dell’epidemiologo Pier Luigi Lopalco.
Sono due le indagini in corso che vedono collegato il nome di Antonio Mario Lerario e gli appalti della Protezione civile. Quella più nota riguarda la realizzazione dell’ospedale Covid alla Fiera del Levante da parte del consorzio Cobar-Itam Oxygen, con la contestata lievitazione dei costi dagli 8 milioni inizialmente preventivati ai 17,5 finali. A coordinare le procedure sull’appalto era stato proprio Lerario il quale in occasione della cerimonia di inaugurazione spiegava che i costi aggiuntivi erano stati determinati da cinque ordini di servizio, che recavano la sua firma personale. L'altra inchiesta riguarda una fornitura di mascherine chirurgiche e altre protezioni individuali anticovid. L'inchiesta giudiziaria fa pensare a clamori sviluppi anche nelle prossime settimane. (Rezarta Tahiraj)
- Dettagli