Arrestati anche tre funzionari comunali. Chi sono gli imprenditori interdetti dalle gare d'appalto
A Polignano a Mare sono stati arrestati questa mattina il sindaco Domenico Vitto, il vicesindaco e tre dirigenti e funzionari comunali. Il vicesindaco arrestato, che ha delega ai lavori pubblici, è Salvatore Colella. I dirigenti e funzionari comunali arrestati sono Nicola Cicala, Pasquale Teofilo e Raffaele Lassandro. Tutti sono accusati di aver compiuto reati contro la pubblica amministrazione e contro la fede pubblica: dalla turbata libertà degli incanti in forma aggravata, alla turbativa del procedimento di scelta del contraente nei pubblici appalti, da plurimi falsi ideologici in atti pubblici, a fatti di peculato, di rivelazione del segreto d’ufficio, di omissione atti d’ufficio e di subappalto illecito. Agli arrestati è stato concesso il beneficio dei domiciliari.
Indagate altre 19 persone. Inoltre è stato imposto il divieto di contrarre appalti con la pubblica amministrazione. Questo divieto è stato notificato agli imprenditori Nicola Narracci, Hibro Hibroj, Sergio Giazzi, Vito Dentico e Vito Lo Franco. Gli altri indagati sono i dirigenti e funzionari comunali Raffaele Nicola Vitto, Domenico Matarrese, Michele Giannuzzi, Girolamo Flavio Grade, Pasquale Russo, Maria Di Palma e gli imprenditori Bartolomeo Lamanna (1976), Bartolomeo Lamanna (1960), Stefano Andresini, Saverio Giuliani, Claudio Giazzi, Giuseppe Mancini, Grazia Cassano e Consilia Lo Franco.
I reati ipotizzati a vario titolo in questa inchiesta giudiziaria sono corruzione, concorso in peculato, falso ideologico e turbativa d’asta. Gli appalti che si sospetta possano essere irregolari sono in particolare quelli della riscossione del tributo per la refezione scolastica, la manutenzione di strade e verde pubblico, il rifacimento del lungomare e di largo Gelso. Domenico Vitto è sindaco di Polignano a Mare da dieci anni. Era stato riconfermato a tale ruolo nel 2017. Guida una coalizione di centrosinistra. Attualmente è anche presidente dell'Anci (Associazione nazionale comuni Italia) Puglia.
In Procura per dare un nome a questa inchiesta su presunti appalti truccati è stato scelto 'Amici miei'. L'inchiesta risulta coordinata dal pm Michele Ruggiero. Il procuratore della Repubblica di Bari, Roberto Rossi, commentato questa inchiesta giudiziaria ha detto che "la Procura di Bari cerca di essere un presidio di legalità in tutti i campi, dalla criminalità organizzata alla pubblica amministrazione. C'è la necessità che chiunque partecipi alla assegnazione di risorse pubbliche abbia gli stessi diritti, doveri e possibilità. Quando viene leso questo, non si fa solo un danno alla pubblica amministrazione ma a tutti i cittadini, perché così si sviluppa un'economia non corretta, perché evidentemente chi ottiene l'assegnazione di queste risorse non lo fa per capacità ma perché 'amico degli amici. Elemento centrale di questa indagine - ha detto Rossi - sono gravissime interferenze su gare pubbliche in un grosso comune del Barese, Polignano, dove i massimi esponenti politici e amministrativi manipolavano le gare".
Le indagini sono state svolte utilizzando le tecniche delle intercettazioni ambientali e telefoniche e attività di analisi della documentazione amministrativa e contabile acquisita nel corso di perquisizioni personali e domiciliari. (Rezarta Tahiraj)
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