E' stata recuperata, nel corso del terzo sopralluogo del pool investigativo, la seconda scatola nera del traghetto italiano Norman Atlantic. Era nella plancia della nave. Questa scatola nera è identica, anche nei contenuti, a quella recuperata durante la prima ispezione degli inquirenti. La data per l'apertura di entrambe non è stata ancora decisa. In ogni caso di tratterrà di un esame irripetibile. Infatti questa operazione tecnica sarà effettuata una sola volta alla presenza dei legali dei sei indagati e dei consulenti di parte che saranno nominati appositamente per questo incarico.

Il recupero di quest'altra "scatola della verità" è stato effettuato dai tecnici del Nia (Nucleo Investigazioni Antincendio), insieme con gli uomini della Capitaneria di porto di Bari, agli agenti della scientifica e ai Carabinieri del Ris. Non c'era, a differenza del primo recupero, il pm Ettore Cardinali. Nell'ispezione, conclusa alle ore 18 di ieri, domenica, non sono stati trovati resti umani ma va detto che le ispezioni non sono state compiute nel vano garage da dove all'esterno della nave si vede fuoriuscire ancora del fumo nero, segno evidente di una lenta ma persistente combustione. Situazione che, secondo i tecnici, potrebbe continuare anche settimane. Per avere certezza sull'eventuale presenza di resti umani si dovranno ispezionare soprattutto proprio quell'ambiente e nel dettaglio tutti i camion in essi contenuti. E lì, infatti, che gli inquirenti credono di poter trovare i corpi sia di alcuni dispersi che di eventuali clandestini.

Oltre alle due scatole nere dalla nave è stata prelevata anche una cassetta di sicurezza in cui ci sarebbe documentazione riguardante Argilio Giacomazzi, comandante del Norman Atlantic. Altra attenzione degli investigatori è per il contenuto dei filmati che le telecamere di videosorveglianza di cui è dotata la nave hanno potuto registrare sin da quando è scattato l'allarme incendio ed è stato lanciato l's.o.s., cioè circa dalle ore 4,30 di quel mattino del 28 dicembre.  (M.V.)