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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Scoperta in tipografia la fabbrica del falso per polizze Rca e buste paga gonfiate

Di tutto, di più. Polizze Rca, patenti di guida, revisioni e passaggi di proprietà di veicoli, certificati medici, referti di pronto soccorso ed esami specialistici, tessere sanitarie, certificati del casellario giudiziario. C'era di tutto nei pc di un tipografo brindisino ma quasi tutto rigorosamente falso. Insomma, una fabbrica del falso che ha permesso soprattutto a tanti automobilisti di circolare sulle strade pugliesi senza alcuna copertura assicurativa. I controlli della Guardia di Finanza hanno consentito però di smascherare il "trucco" e di notificare ben 64 denunce: tra loro anche il grafico brindisino che eseguiva alla perfezione le stampe, tra l'altro, dei tagliandi delle compagnie d'assicurazione. In seguito ai controlli sono state sequestrate ben 189 automobili proprio perché sul cruscotto, in bella vista, risultava essere esposto il tagliando falsificato.

Sequestrati computer, tablet, telefonini, hard disk nella serigrafia di Brindisi. I finanzieri hanno trovato, riprodotte alla perfezione, anche buste paga "gonfiate" utilizzate rispetto a quelle consegnate ai lavoratori, molto probabilmente, per ottenere finanziamenti e mutui da banche e agenzie finanziarie. A coordinare le indagini e a ordinare perquisizioni e sequestri è stato il sostituto procuratore Marco D'Agostino. 

La scoperta è stata fatta dai militari del comando provinciale della guardia di finanza di Brindisi, nucleo baschi verdi, che hanno informato del raggiro i danneggiati - società assicurative, imprese, operatori sanitari pubblici e privati - che hanno sporto querela essendo di fatto parti lese in questa vicenda.

L'operazione dei finanzieri ha avuto inizio quasi per caso, per dei controlli di routine effettuati ad un tagliando esposto sul cruscotto di un'autovettura. Si è capito che quel tagliando era falso e tutte le indagini successive hanno consentito di giungere alla tipografia. Lì, per ottenere questi particolari lavori, si accedeva con le credenziali della conoscenza personale, con il passaparola di amici. Il prezzo da pagare non era scritto in nessun tariffario ma era concordato di volta in volta. Le indagini che hanno consentito ai militari di scoprire la "fabbrica del falso" è stata avviata nel 2013 ma non è possibile escludere che la clientela usufruisse dei particolari servigi già da prima. 

Il 90% dei denunciati è del Brindisino (oltre al capoluogo ci sono persone residenti a Ceglie Messapica, San Donaci, Cellino San Marco). La parte restante risiede nei comuni a Nord del Leccese. (Cosima Miacola)