Polemiche su presunte discriminazioni in Puglia della scuola paritaria
Una forte difesa della Giunta Vendola e soprattutto del proprio operato è stata compiuta dall'assessore regionale allo Studio Alba Sasso in merito alla presunta discriminazione messa in atto a danno delle scuole paritarie in Puglia. La replica dell'assessora Sasso è questa: "Nessuna discriminazione per i bambini della scuola paritaria, ma solo una forte riduzione di possibilità di spesa che ha colpito l'intero Piano del Diritto allo studio, rivolto a tutti, sia bambini delle scuole statali e comunali sia bambini di quelle paritarie. E questo a causa degli stringenti vincoli del Patto di stabilità che ha inciso su tutte le politiche regionali, anche quelle relative a livelli essenziali di prestazioni e servizi minimi da garantire, come i servizi per il diritto allo studio. Questo ha fatto sì che fino alla fine di novembre non fosse neppure certo che si sarebbe potuto assicurare copertura finanziaria al Piano annuale 2014 per il diritto allo studio, tanto che la relativa delibera è stata adottata solo l' 11 dicembre 2014".
"Con riferimento, poi,-continua l'assessore- all’importo del finanziamento assegnato per lo stesso anno, faccio notare che nel Bilancio di previsione 2014 era stato appostato sul capitolo “Interventi per le scuole dell’infanzia paritarie private senza scopo di lucro - uno stanziamento pari ad euro 1.000.000,00. Ma, in sede di assestamento di Bilancio, è stata disposta una compressione pari a circa il 30% degli stanziamenti su tutti i capitoli di spesa del bilancio autonomo regionale e, tra questi, sul capitolo in questione, il cui stanziamento è stato, conseguentemente, ridotto ad euro 700.000.00, cifra sensibilmente inferiore a quella assegnata negli anni precedenti.
"Pur comprendendo le ragioni che hanno spinto la Fism a prendere posizione sul problema della riduzione degli stanziamenti, sorprende davvero - afferma Sasso - il tono e la veemenza dell’attacco contro la Giunta guidata dal presidente Vendola. Sorprendono anche le inesattezze contenute nel documento che, con tutta evidenza, ha l’unico obiettivo di sollevare un gran polverone su una vicenda che, invece, dovrebbe essere trattata con serietà, soprattutto perché riguarda istituzioni scolastiche paritarie, alle quali la Regione da sempre ha riservato attenzione e considerazione per l’importante ruolo educativo e sociale che svolgono a beneficio delle comunità".
"La Fism - dichiara Sasso - dovrebbe avere la correttezza di riconoscere gli sforzi che la Regione in tutti questi anni ha fatto per salvaguardare rilevanti quote di contributi alle paritarie, nonostante la diminuzione dei fondi disponibili a causa delle generalizzate riduzioni dei trasferimenti dal Governo centrale e dei vincoli del patto di stabilità. La Fism, invece, vorrebbe assurdamente far apparire la Regione “insensibile” e pronta a discriminare i bambini che frequentano le paritarie.
Niente di più falso. Infatti, le riduzioni “necessitate” delle disponibilità di bilancio, negli ultimi anni, non hanno riguardato solo il capitolo delle scuole dell’infanzia paritarie, ma anche quello del Diritto allo Studio in generale (scuole dell’infanzia statali e comunali). Tanto che, a fronte della riduzione di un milione e 200.000 per le paritarie, si registra una contrazione di tre milioni 200mila dei fondi relativi al Diritto allo studio per le statali e le comunali, che pure rappresenta per l'Istituzione regionale un impegno di valore costituzionale".
"Entrando nel merito della questione, inoltre, è doveroso precisare che, a differenza di quanto è stato riportato dalla Fism, non tutte le scuole paritarie hanno perduto il contributo regionale per la mensa. Quelle convenzionate con gli Enti locali anche per la mensa, ma a condizione che quest’ultima sia gestita direttamente dai Comuni come per le statali, hanno continuato, anche per il 2014 a fruire di contributi.
In Puglia - precisa l'assessora - continuano a beneficiare del servizio, erogato con contribuzione regionale, esattamente 1.140 alunni di scuola dell’infanzia paritaria. In sostanza, quest’anno, per le ragioni dette, non hanno ricevuto contributi per la mensa scolastica solo le scuole paritarie che gestiscono il servizio per proprio conto (le stesse, comunque, hanno ottenuto un contributo, seppur ridotto, per la gestione, pari a 667 euro a sezione). Non è quello che la Giunta Vendola avrebbe voluto, ma in questi tempi di crisi rappresenta pur sempre un impegno significativo. Infine non mi pare ineccepibile dal punto di vista dell'educazione democratica brandire l'arma del voto in relazione all'accoglimento di particolari esigenze. Nel nostro caso poi risulterebbe non votabile l'intero consiglio regionale uscente, dal momento che nessuno in sede di sessione di bilancio ha sollevato il problema. Per parte nostra -conclude Alba Sasso- auspichiamo fortemente che nell’attuale esercizio finanziario si abbiano maggiori disponibilità e soprattutto minori “vincoli” per garantire forme adeguate di sostegno all’intero sistema scolastico pugliese."
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