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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Sindaco Foggia: tutti protagonisti nella lotta all'illegalità

Nell’Auditorium dell’ITI “Altamura” di Foggia, il sindaco di Foggia Franco Landella ha partecipato ad un incontro sulla legalità organizzato dalla Consulta Provinciale degli Studenti di Foggia. A parlare del tema, in un’aula gremita di studenti, c’erano Francesco Dal Maso, presidente della Consulta, Domenico Di Molfetta, docente referente della Consulta, e il presidente del Consiglio comunale di Foggia Luigi Miranda. Ospite d’onore, il giovane giornalista Ismaele La Vardera, un coraggioso 21enne che, con una inchiesta trasmessa prima all’emittente siciliana Telejato poi dalla nota trasmissione Mediaset “Le Iene”, ha indotto alle dimissioni il consiglio comunale di Villabate, a seguito dell’inchiesta sulle operazioni illecite rivelate da La Vardera. Dopo la proiezione in aula del servizio delle Iene, il sindaco è intervenuto facendo i complimenti alla Consulta per il tema dell’incontro che è fondamentale -ha sottolineato- per la crescita delle giovani generazioni ma, più in generale, per lo sviluppo di una cittadinanza responsabile e artefice del proprio futuro.

«È importante uscire dal “palazzo”», ha detto il sindaco, «e parlare al cuore dei ragazzi, per far sentire loro la vicinanza delle istituzioni e per far comprendere che pur con tutti gli esempi di politica corrotta che vedono ogni giorno, non bisogna allontanarsi dalle vicende della gestione pubblica, perché riguarda la vostra vita di ogni giorno. Dobbiamo eliminare questa distanza tra voi e la politica: dovete contribuire attivamente, con idee e comportamenti alla crescita della vostra città. L’imporsi del principio di legalità serve a dare più sicurezza ai cittadini ma serve anche a creare condizioni migliori per lo viluppo economico: solo in un territorio dove si rispettano le leggi gli imprenditori sono disposti ad investire e a creare posti di lavoro e alimentare i processi economici. Ma questo principio si impone solo se ogni cittadino si fa parte attiva nel processo: non bastano solo le istituzioni, le forze dell’ordine e la magistratura a far rispettare la legge. Deve essere la collettività, devono essere i singoli cittadini ad imporre il rispetto della legge, partendo dai comportamenti corretti individuali e dalla denuncia delle violazioni cui assistono. Ha ragione La Vardera che ha intitolato il suo libro “Le piccole cose fanno la differenza. Il silenzio è dolo”. Dobbiamo cominciare a non buttare carte a terra o parcheggiare sul marciapiedi. Magari ostruendo uno scivolo per disabili; dobbiamo evitare di passare col rosso; dobbiamo rispettare il bene pubblico. Ma, soprattutto, dobbiamo avere il coraggio di invitare gli altri a non commettere queste infrazioni, magari chiedendolo gentilmente e con il sorriso sulle labbra e denunciare gli atti più gravi cui assistiamo, come quando i vandali compiono un reato, distruggono un arredo pubblico o imbrattano un muro con la vernice. E’ necessario agire, diventare protagonisti di una inversione culturale. In questi giorni stiamo avviando un contrasto deciso al commercio abusivo: ma non basta mandare in strada forze dell’ordine e pattuglie di vigili a smantellare le bancarelle non autorizzate. Sono i cittadini stessi a doversi opporre a questo tipo di commercio illecito evitando di acquistare dagli abusivi. Solo diventando i primi “soldati” della battaglia contro l’illegalità aiuteremo a vincere la guerra contro il malaffare e a creare una società, una città più sicura e più civile».
Dopo aver ascoltato gli interventi degli altri oratori e, soprattutto, quello del giovane giornalista, che ha saputo conquistare l’attenzione e stimolare la partecipazione degli studenti presenti, il sindaco Landella ha salutato i partecipanti ricordando che si deve fare di tutto per smentire quell’odioso e antico adagio per il quale si dovrebbe “fuggire da Foggia non per Foggia ma per i Foggiani”: «Nella nostra città ci sono tantissime persone per bene che vogliono e possono valorizzare le grandi potenzialità della nostra amata Foggia: operiamo tutti perché diventi protagonista la parte sana della città e non quel gruppo di incivili e delinquenti che troppo spesso conquistano le prime pagine della cronaca locale e nazionale».