Impegni di Regione e Comune per Lecce Capitale europea della Cultura
La città di Lecce si candida ad essere Capitale Europea della Cultura 2019, la Giunta regionale pugliese la sostiene con convinzione e adotta, questo pomeriggio, uno specifico atto riconoscendo il valore strategico dell’iniziativa che “prosegue nel solco delle azioni già attivate dalla Regione Puglia nella dimensione europea e nel dialogo interculturale, consolidando la politica di cooperazione internazionale nell’area del mediterraneo”.
“Le politiche di coesione per il 2014/2020 – ha detto il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola – rafforzano ulteriormente il ruolo delle città, con particolare attenzione allo sviluppo urbano sostenibile e al rafforzamento dell’approccio integrato. Nel solco tracciato dalle politiche di coesione, noi vogliamo lavorare per rafforzare e valorizzare le intelligenze, le competenze, le idee che sono a dimora, per esempio, in una città come Lecce. Crediamo fermamente che gli investimenti in cultura promossi dalle comunità e dai territori possano sostenere sviluppo e innovazione. Questo, il senso e il messaggio che oggi la mia Giunta ha voluto lanciare appoggiando e sostenendo la città di Lecce nella candidatura a Capitale della Cultura Europea 2019”.
“Vogliamo sperimentare un innovativo modello di città di avanguardia - ha concluso Vendola – partendo da una nuova relazione tra Comuni e Regione. Ed è proprio nel contesto delle nuove sfide della programmazione 2014-2020 legate alle specializzazioni intelligenti, che si colloca questo accordo con la città di Lecce”.
“Vorrei ringraziare il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola – ha commentato il Sindaco di Lecce Paolo Perrone – perché, con la sua sensibilità e la sua capacità di ascolto dei territori, ha permesso alla città di Lecce di essere al servizio dell’intera comunità pugliese. E’ una sfida importante che vogliamo vincere, è un’opportunità per tutto il Mezzogiorno ed è una prospettiva di crescita e di sviluppo che coinvolge l’intero territorio. E di questo, sono particolarmente felice”.
“In futuro non esisteranno città economicamente importanti che non siano anche culturalmente importanti. Cito il sindaco di Bilbao per dire che Lecce partendo dalla cultura, si sta candidando ad uno straordinario sviluppo economico”. Così l’assessore allo sviluppo economico della Regione Puglia Loredana Capone commenta il sostegno della Regione Puglia alla candidatura di Lecce a Capitale Europea della Cultura.
“In questo modo – spiega Capone – stiamo valorizzando al massimo i valori e gli obiettivi contenuti nella prossima programmazione dei fondi comunitari per connettere questa splendida città alla strategia di crescita e sviluppo sostenibile del territorio”.
“Cultura e beni culturali trasporti e logistica, servizi innovativi e smart city, rigenerazione e riqualificazione urbana e sviluppo delle marine: sono assi strategici di intervento per una promozione della comunità leccese e salentina, non solo delle infrastrutture”.
“È evidente – ha continuato l’assessore Capone – come sia richiesto uno sforzo eccezionale non solo dell’amministrazione comunale di Lecce ma anche degli operatori economici e sociali: imprese, sindacati e associazioni operative in ogni ambito, per sviluppare l’enorme attività culturale, ambientale e di servizio che intendiamo, insieme con il Comune, mettere in campo”.
“Questo patto è assolutamente straordinario. Può diventare il prosieguo delle migliore manovra anticrisi non solo per le risorse economiche investite e programmate, ma anche per gli obiettivi e il coinvolgimento di imprese e lavoratori”.
“Servizi e territorio, manifattura leggera, università, centri di ricerca, distretti: nessuno può e deve rimanere al palo”.
“Lo sforzo corale – ha concluso Loredana Capone – accompagnato dalle risorse (circa 500 milioni), può veramente trasformare la crisi del momento in una grandissima opportunità di lavoro e di crescita che connettendosi con l’area metropolitana di Bari e con le più vitali espressioni pugliesi, dal Gargano a Santa Maria di Leuca passando per la Valle d’Itria, connettono il tessuto economico e sociale pugliese in un unico grande progetto di sviluppo sostenibile e inclusivo”.
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