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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

A Taranto prima tappa Stati generali Cultura

Nella sede dell’Università nella città vecchia di Taranto, si è svolta ieri la prima tappa degli “Stati generali della Cultura”. L’iniziativa organizzata dall’Assessorato alla Cultura della Regione Puglia ha l’obiettivo di ricevere le indicazioni da parte dei portatori di interesse di ogni provincia per stabilire in forma partecipata le linee guida del Piano Turistico Operativo 2014 - 2020.
“Una iniziativa molto interessante e meritevole di attenzione - dichiara il consigliere regionale del M5S, Marco Galante - ci dispiace soltanto che molti soggetti siano stati esclusi. Tuttavia è stato un passo importante per coinvolgere i cittadini nelle politiche regionali che riguardano la cultura e il turismo anche se purtroppo è sempre difficile parlare di turismo a Taranto, vista la presenza dell’industria pesante che sta devastando il territorio.”
Fondamentale secondo Galante è stata la scelta di utilizzare come metodo di lavoro l’open space technology, utile a trasformare le diverse istanze dei tavoli tematici in obiettivi strategici.
“Ora la priorità è quella di utilizzare al meglio i 500 milioni di euro previsti per il P.O. 2014-2020,- prosegue il consigliere tarantino - così da coinvolgere anche la Regione Puglia nell’importante occasione di Matera Capitale della cultura 2019. La provincia di Taranto può e deve essere il trait d’union tra Matera e la nostra Regione. Per far questo è importante ad esempio dare continuità alla politiche che riguardano il Parco delle Gravine, non solo in chiave naturalistica, ma soprattutto in chiave culturale, agricola e artigianale, affinché siano valorizzate e messe a rete le diverse identità dei comuni coinvolti”.
“Per evitare la dispersione delle conoscenze e la perdita della memoria storica - conclude Galante - confido in una evoluzione del settore della cultura e del turismo che passi attraverso una regia regionale al fine di  facilitare l’accesso ai bandi e coordinare le diverse professionalità del settore eliminando così il lavoro sommerso”.

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