Arcivescovo di Taranto, Santoro: no all'inquinamento e si al lavoro
“La Quaresima sia anche un tempo in cui riconosciamo le nostre responsabilità: difendiamo la giustizia e pratichiamo la legalità. Amiamo la nostra terra, chiedendo insistentemente che l’aria, il suolo e il mare non continuino a essere inquinati”. Lo afferma l’arcivescovo della diocesi di Taranto, monsignor Filippo Santoro, nel messaggio per il tempo di Quaresima, rivolto alla comunità ionica. Il pensiero va anche ai giovani: “Nella nostra provincia, la disoccupazione dai 14 ai 24 anni arriva al 54,5%; molti giovani continuano a lasciare la nostra terra o rimanendo qui si rassegnano a sopravvivere. È mortificante – denuncia Santoro – il divario tra Nord e Sud, la cui forbice cresce. Desideriamo una ‘strategia specifica’ del governo per il Sud che gioverebbe a tutto il paese e ci metterebbe in rete virtuosa con il Mediterraneo”. E su come vivere la Quaresima, l’arcivescovo ricorda: “Siamo distratti da tante cose e guardiamo in tante direzioni. Questo è il tempo in cui il Signore ci guarda con un amore particolare e quindi noi guardiamo a Lui. Dal dargli le spalle con indifferenza passiamo a guardare il volto di Cristo. La Quaresima è un tempo fecondo di bene da ricevere e da dare. Invito e sostengo tutte le comunità parrocchiali, i movimenti e le associazioni a fare esperienza di carità, ricevuta e ridonata, in ogni ambito”.
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