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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Al teatro Petruzzelli sabato 10 giugno ci sarà l'Étoile Eleonora Abbagnato

Grande danza al Teatro Petruzzelli per concludere la 75ª Stagione “Gold” della Camerata. In scena uno spettacolo con la superba Étoile Eleonora Abbagnato affiancata dalle Stelle dell’Opéra di Parigi e dell’Opera di Roma.

I dirigenti della Camerata hanno inteso invitare nuovamente Eleonora Abbagnato dopo il successo di “Carmen” (tanti furono gli spettatori che purtroppo non riuscirono ad applaudirla visto lo strepitoso “sold out” del luglio scorso).

Appuntamento per sabato 10 giugno, alle ore 21:00. Saranno trattati i temi della morte con «La rose malade», dove Eleonora Abbagnato e Benjamin Pech daranno un’interpretazione del balletto considerato il capolavoro di Petit. E’ questo un ”pas de deux” delicato e struggente creato nel 1973 per Maya Plisetskaya sull’Adagietto dalla Quinta Sinfonia di Mahler.

Promossa prima ballerina nel 2001, la Abbagnato ha interpretato le creazioni dei più grandi maestri sull’onda di un successo internazionale e di una fama che ha travalicato i confini del mondo della danza, approdando sugli schermi televisivi e sul grande schermo. Nel 2009 ha affiancato Paolo Bonolis a Sanremo nella conduzione del Festival e Vasco Rossi l’ha scelta come interprete del video “Ad ogni costo”. Nel maggio 2010 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Francese Nicolas Sarkozy il prestigioso riconoscimento di “Chevalier dans l’ordre National du Mérite” per i meriti acquisiti all’Opéra di Parigi.

Direttrice del Corpo di Ballo dell’Opera di Roma dall’aprile 2015, Eleonora Abbagnato è stata la prima italiana ad essere nominata étoile all’Opéra di Parigi, il 27 marzo 2013, dopo aver danzato Carmen di Roland Petit. Sempre Roland Petit la scelse giovanissima per essere ‘Aurora bambina’ nella sua versione de La bella addormentata nel bosco prima che proseguisse la formazione alla scuola dell’Opéra di Parigi, entrando nel 1996 a far parte del corpo di ballo. “Roland Petit è stato come un padre dal punto di vista artistico, perché sapeva come far emergere le mie potenzialità espressive – ricorda la ballerina – pur nel grande rigore e severità che lo contraddistinguevano”.

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