Da Forza Italia sollecitazioni alle istituzioni per impedire la chiusura de La Gazzetta del Mezzogiorno
Un appello per il salvataggio de La Gazzetta del Mezzogiorno è rivolto alle istituzioni dal presidente del Gruppo consiliare regionale di Forza Italia, Nino Marmo.
“Le chiacchiere stanno a zero" - dichiara Marmo: "la Gazzetta del Mezzogiorno è un monumento della democrazia per una Puglia che si specchia nelle sue pagine da 130 anni. I lavoratori non percepiscono lo stipendio da novembre e ciononostante non hanno fatto mai mancare ai cittadini la loro professionalità, la serietà e la passione nel raccontare ciò che accade".
L'esponente di Forza Italia spiega che questa battaglia "non è solo di pluralismo dell’informazione", ma è finalizzata a conservare posti di lavoro e una realtà produttiva che cammina grazie all’impegno di una prestigiosa comunità intellettuale. "Noi siamo con tutti i dipendenti - dichiara Marmo: "lo abbiamo già detto, ma non si può andare avanti ancora a botte di dichiarazioni sterili di vicinanza. La politica è decidere e risolvere i problemi. Se non è capace di salvare un patrimonio culturale come la Gazzetta, la politica viene meno alla sua missione".
Inoltre "non sappiamo ancora nulla di quanto le Istituzioni pugliesi stanno facendo (non solo la Regione e la sua Task Force per l’occupazione per superare la crisi). Certamente bisogna fare di più e presto, senza attendere solo “il papa straniero”, che è il benvenuto se è collegato a imprenditori del territorio".
A parere di Marmo "c’è l’urgenza di coinvolgere il numero più alto possibile di imprenditori che possano partecipare al rilancio della testata integrandola con tutte le possibilità dei nuovi media. È indispensabile una “Due Diligence Aziendale” e un piano industriale che, a partire da una potente riorganizzazione della forza vendita per gli spazi pubblicitari, ponga le basi per la ricerca di nuove partecipazioni, prevedendo una quota di azionariato popolare oltre all’ingresso dei dipendenti nel capitale e una loro rappresentanza nel controllo della gestione. Dobbiamo porre le basi per una totale riorganizzazione del quotidiano, con i piedi ben piantati nel territorio”
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