Rendere pubblico il diritto all’accesso all'archivio de La Gazzetta del Mezzogiorno
Approvata all’unanimità dalla VI Commissione, presieduta da Donato Metallo, la proposta di legge “Archivio de La Gazzetta del Mezzogiorno. Contributo per l’ordine, inventario e conservazione”, di cui è primo firmatario il consigliere Fabiano Amati.
Con provvedimento del 18 settembre 2020, la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Puglia dichiarava l’Archivio de la Gazzetta del Mezzogiorno d’interesse storico particolarmente importante.
Obiettivo del dispositivo legislativo, ha spiegato il proponente Amati, è rafforzare l’intento pubblicistico attraverso la disponibilità dell’Archivio in favore del Consiglio regionale della Puglia, affinchè tutti possano accedere per motivi di ricerche e di studio ed assicurarsi un diritto all’accesso.
L’Archivio è un complesso organico e unitario, articolato in fondi e serie che documentano la vita della testata negli anni, in tutta la sua complessità: dai profili gestionali e amministrativi a quelli più squisitamente editoriali, intellettuali e culturali, con riferimento a tutte le redazioni, centrali e locali, che negli anni si sono succedute.
Pertanto, al fine di contribuire all’ordine, all’inventario e alla conservazione dell’archivio, nel testo della legge è previsto un contributo di 250 mila euro destinato al soggetto giuridico proprietario dell’archivio e obbligato ad eseguire le prescrizioni d’ordine, inventario e conservazione previste dalla dichiarazione d’interesse storico importante e relativi vademecum. È previsto anche che il procedimento d’erogazione del contributo dovrà essere avviato sulla base della presentazione, da parte del soggetto destinatario, di una dettagliata e motivata stima dei costi e definito con la sottoscrizione di un protocollo d’intesa. Il contributo ammesso non potrà accedere il 90 per cento del fabbisogno stimato, e nei limiti dello stanziamento, potrà essere erogato in due quote, una a titolo d’anticipazione nella misura del 40 per cento e l’altra a titolo di saldo e previa presentazione del rendiconto finale.
Nel merito è intervenuto l’assessore regionale alla cultura Massimo Bray, il quale ha manifestato una particolare attenzione al progetto di legge e ha suggerito di apportare delle modifiche, relativamente alla opportunità di ottenere la partecipazione da parte del Ministero e di prevedere un progetto esecutivo e definitivo di digitalizzazione dell’archivio, prevedendo il contributo nelle misure stabilite a livello generale per progetti di tale portata.
I suggerimenti dell’assessore sono stati accolti favorevolmente dal consigliere Amati e dalla Commissione e saranno oggetto di emendamenti che saranno formalizzati dall’Assessorato, per poi essere esaminati dall’Assemblea legislativa.
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