Taranto a conclusione della 49ª Settimana sociale dei cattolici italiani
Il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, nell'omelia della messa che ha celebrato a Taranto a conclusione della 49ª Settimana sociale dei cattolici italiani ha detto che “la città di Taranto, non è poi così diversa da Gerico (citata nel Vangelo): è una delle tante città di questo mondo mediterraneo, dalle quali si alzano ancora le grida di uomini e donne che chiedono aiuto. Ecco perché abbiamo voluto che questo evento così importante per la Chiesa e la società italiana si tenesse nella ‘città dei due mari’: perché qui si tocca con mano quanto sia difficile scegliere tra salute e lavoro”.
“Questa splendida città, e la nostra società, soffrono però non solo di una crisi ambientale, ma anche di una crisi sociale: due crisi strettamente legate tra loro”. Dopo aver citato la Laudato si’, il presidente della Cei ha aggiunto: “Che cosa abbiamo cercato di fare in questi giorni? Non un convegno, ma una piattaforma di partenza per dare speranza e avviare dei processi. In questi giorni, abbiamo compreso ancor di più la complessità dei problemi, ma anche segnalato quei modelli praticabili, quelle buone pratiche, che producono soluzioni. Soprattutto, e grazie al magistero sociale della Chiesa e alle due encicliche Laudato si’ e Fratelli tutti, abbiamo capito che non si può scindere l’essere cristiani dal rispetto per il Creato; non si può pensare di seguire il Vangelo, se non custodendo la nostra terra; non si può far finta che l’economia vada per conto proprio, mentre la vita di fede è un’altra cosa”.
L'arcivescovo di Taranto, Mons. Filippo Santoro, a conclusione della 49ma Settimana sociale, ha detto che “Imparando sempre meglio ad unire le nostre forze nel prossimo futuro possiamo veramente diventare un popolo in cammino in grado di aiutare il nostro Paese nella delicata transizione ecologica, sociale e spirituale verso il bene comune”.
Mons. Santoro ha aggiunto che “la Chiesa ha bisogno di rinnovarsi dando ascolto a tutti. Usciti da qui sarà nostro dovere impegnarci perché le giuste istanze, le proposte, il manifesto dei giovani, trovino piena accoglienza e realizzazione: non abbiamo più tempo! Abbiamo visto che possiamo realizzare il mondo diverso che abbiamo troppo a lungo solo immaginato mentre si perpetravano scelte di politica economica e sociale che hanno creato divari profondissimi tra gli uomini e oltraggiato la Terra”.
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