Le scuole pugliesi anche presidio di salute
“Avere una programmazione strategica che coinvolga tutte le scuole di Puglia sulla promozione delle politiche della salute e significa veramente compiere una rivoluzione. Educare la scuola ad educare la salute e il benessere è fondamentale. Siamo tutti educatori e siamo tutti bisognosi di percorsi di educazione”.
Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo questa mattina in conferenza stampa per la presentazione del catalogo del terzo Piano Strategico per la Promozione della salute nelle scuole.
“I nostri adolescenti - ha continuato Vendola - sono assediati da molti rischi e da molte minacce, quelle legate alla dipendenza patologica da tabacco, da alcol, da sostanze stupefacenti, quella rappresentata da una città in cui talvolta l’insicurezza stradale reca nocumento alla vita. Abbiamo adolescenti che non conoscono i rischi che corrono quando fanno un tatuaggio, un piercing, abbiamo bisogno di capire i nostri ragazzi quando restano imprigionati al pc e usano la rete informatica come un accesso al mondo ma come una specie di prigione nevrotica. Educare alla salute significa corretta alimentazione, educazione stradale, educazione ad un libertà responsabile”.
Per il Presidente “questa non deve essere una esperienza civetta, occasionale o da passerella”.
“Questa esperienza – ha sottolineato Vendola - la stiamo vivendo come una copianificazione tra chi ha la responsabilità di dirigere il sistema scolastico pugliese e noi che, se promuoviamo politiche della salute, dobbiamo autoeducarci sempre di più ad uscire fuori dagli ospedali. Dobbiamo abituarci ad essere più capaci di contatto con la realtà. Con il piano strategico regionale per la promozione della salute abbiamo già coinvolto 70mila ragazzi dagli 8 ai 18 anni in tutta la Puglia. Noi vogliamo investire ancora molto di più perché negli ospedali non si produce la salute, ma si cura la malattia. La salute si produce nelle scuole e nel territorio, si produce facendo accrescere la consapevolezza che ognuno deve avere dei pericoli che ci circondano, si produce facendo crescere un etica della responsabilità. I bambini, insomma, possono diventare ottimi educatori degli adulti”.
- Dettagli