Seconda stagione teatrale a Foggia affidata a Michele Placido
L’entusiasmo nei confronti della rinata attività teatrale a Foggia, riscontrato attraverso il successo della campagna abbonamenti per la stagione di prosa del Teatro comunale “Umberto Giordano” –affidata alla direzione artistica di Michele Placido- ha spinto il Comune di Foggia e il Teatro Pubblico Pugliese a programmare una seconda stagione.
Sono già noti i “numeri” della “stagione 1” del comunale, che ha fatto registrare ben 765 abbonati tra primo e secondo turno, e il 13 dicembre scorso (in scena “Il fu Mattia Pascal”, con Tato Russo) ha collezionato 468 spettatori e 459 il 14 dicembre, per la seconda rappresentazione.
Il nuovo ciclo di appuntamenti -per il quale sono previste comunque formule di abbonamento- si svilupperà durante il nuovo anno, in contemporanea alla prima, con 6 spettacoli nuovi: Rocco Papaleo, Lucia Poli, Geppy Gleijeses, Peppe Barra, testi di Oscar Wilde, Molière e Pirandello, tra le proposte.
Sabato 10 gennaio con l’attore e regista del film che ha fatto conoscere ai molti la bella Lucania (“Basilicata coast to coast”) Rocco Papaleo che porta in scena dalla terra Capitale della Cultura 2019: “Una piccola impresa meridionale”, l’esperimento di teatro-canzone scritto dall’attore lucano e Valter Lupo, che dall’omonimo film prende il nome ma non la sceneggiatura. Brevi annotazioni, rime lasciate a metà, parole che cercavano una musica, storielle divertenti o che tali appaiono nel rileggerle ora. La questione meridionale in fondo è tutta qui, dice Papaleo: uno scarto di fuso orario, un jet lag della contemporaneità che spesso intorpidisce le nostre ambizioni. Storie di tempi meridiani
Martedì 27 gennaio Geppy Gleijeses, Marianella Bargilli, Lucia Poli sono protagonisti de “L’importanza di chiamarsi Ernesto” una delle commedie tra le più belle di Oscar Wilde, dove tutti, non solo il cinico di turno, si esprimono mediante paradossi squisiti, si accompagna, ad un senso visivo di teatralissima efficacia. Tutta la trama si colora di un significato particolare quando la storiella d’amore, di facciata, lascia il posto alla puntuale e pungente critica alla vacuità della società nobiliare e alto-borghese, all’arrivismo e alla falsità con cui gli strati più alti della società di fine ‘800 guardavano il mondo e attraverso cui fondavano le loro relazioni interpersonali.
Domenica 15 febbraio appuntamento con “L’onorevole” l’opera di Leonardo Sciascia con l’adattamento e regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi. È un testo che racconta con intrigante ironia come l’ascesa politica di un onesto professore di lettere possa diventare un’ineluttabile ma pacifica, perfino brillante, caduta morale. Seguiamo il professor Frangipane in una carriera politica inarrestabile, che lo porta a conquistare un potere sempre più autorevole, a muoversi tra agi e lusso, ma anche a scendere a compromessi sempre più miseri e a stringere loschi accordi con personaggi malavitosi. Contemporaneamente la signora Assunta comincia come ad appropriarsi dell’identità che il marito va perdendo, e lo fa attraverso un’immersione nell’idealismo di Don Chisciotte, lettura prediletta del marito quando era ancora professore. Un finale sorprendente ribalta la rassegnazione della protagonista femminile in un più crudele e disarmante epilogo che ci fa scorgere in un trionfo di glamour l’abisso quotidiano ormai percepito dall’intera collettività come raggiungimento del vero successo.
Un cast “al femminile” di tutto rispetto, per l’appuntamento di martedì 3 marzo con i “Crimini del cuore” della compagnia Planet Production Roma. Elisabetta Pozzi, Caterina Costantini e Benedicta Boccoli sono le tre sorelle Magrath che si ritrovano nella vecchia casa paterna nel Mississippi. Qui vive Lenny, una zitella lamentosa ed un po’ squinternata, che si occupa di un nonno vecchio e malato. L’incontro inconsueto è l’occasione adatta per ricreare l’atmosfera di famiglia e portare a galla mille ricordi allegri e tristi.
Un classico del teatro per l’appuntamento del 19 marzo: “L’avaro” di Molière secondo la traduzione e adattamento Valeria Cavalli è messo in scena dalle compagnie “Quelli Di Grock” e Teatro Leonardo. Una vicenda che ruota attorno al bisogno di accumulare di Arpagone, alla paura di essere derubato, alle sue ridicole e insopportabili economie, ma soprattutto alla sua aridità di cuore di che non ama niente e nessuno a parte la sua cassettina piena di denaro.
Si chiude con un viaggio poetico a spasso nel cuore di Napoli attraverso i secoli, tra le fiabe di Giambattista Basile e il Pulcinella di Libero Bovio. Peppe Barra innerva alcune tra le pagine più celebri della letteratura classica napoletana con la sua dirompente ironia nello spettacolo “Sogno di una notte incantata” in programma sabato 11 aprile.
Gli abbonamenti saranno disponibili al botteghino del Teatro Giordano nei giorni di lunedì 29 e martedì 30 dicembre 2014 dalle ore 8.30 alle 12 e dalle ore 15.45 alle 18. Ciascun acquirente potrà richiedere fino ad un massimo di 5 abbonamenti.
- Dettagli