Critiche di Vendola al decreto salva Ilva
“Giudico molto grave il colpo di mano avvenuto al Senato sul cosiddetto decreto salva Ilva". Lo ha dichiarato il presidente della Regione Puglia nel commentare la cancellazione di molti emendamenti che proponevano azioni di politica ambientale e sanitaria. "Sono stati cancellati tutti gli emendamenti - afferma Vendola - che qualificano una politica ambientale e sanitaria nella città di Taranto. Si copre con lo scudo della non punibilità per legge la figura del commissario straordinario mentre non si accoglie la richiesta inderogabile di consentire all’Arpa di implementare gli organici necessari a svolgere compiti sempre più gravosi. Si mette una posta di 500mila euro sul fantomatico reparto di oncologia pediatrica. Si lascia inalterato quel criterio di percentuale che consente di rispettare la legge anche nel caso in cui si rispetti solo l’80 per cento delle prescrizioni dell’Aia. E sono tutte le forze attive e intellettuali della città di Taranto e della Puglia e dell’Italia che ama Taranto che chiedono di correggere quel testo, di non sciupare ancora una volta l’occasione di annodare un rapporto leale con i tarantini. La ferita di Taranto non è solo quella dell’inquinamento che ha asfissiato la città. E’ anche quella dello scoramento dei cittadini, afflitti da una crescente povertà e spesso frustrati dalle tante promesse disattese dello Stato. Chiedo a nome di tutti i pugliesi, di compiere un gesto di buona politica. Lo chiedo al Parlamento, lo chiedo come Presidente di una Regione che è consapevole dei propri limiti ma è anche orgogliosa delle proprie risorse. Vi chiedo di ripensarci”.
- Dettagli