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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Opere pubbliche in Puglia. Marmo:"Situazione drammatica"

“Lo scorso dicembre, l’Ance ha fotografato la situazione drammatica in cui versa il settore edile pugliese, che ha registrato la fuoriuscita dal mondo del lavoro di oltre 50 mila nostri concittadini. Dati allarmanti che si aggiungono a quelli recenti, che vedono la Puglia in coda nella classifica italiana quanto a realizzazione delle opere pubbliche. Una decadenza frutto del governo di centrosinistra che, da Roma in Puglia, è stato capace di partorire una vera e propria emergenza occupazionale e, come in questo caso, un penoso gap per le infrastrutture”. Lo dichiara il Vicepresidente del Consiglio regionale, Nino Marmo. “E’ ridicolo –prosegue- assistere agli slogan di Renzi sull’aumento dei posti di lavoro che si prevedono quest’anno. Chiunque abbia un minimo di contatto con il territorio e con le imprese sa benissimo che queste ultime, in vista dei bonus previsti per i nuovi contratti a tempo indeterminato, assumeranno coloro che oggi vengono licenziati. Un grande bluff della sinistra, abilissima a giocare con i numeri e strumentalizzarli. L’indolenza, poi, nella realizzazione delle grandi opere deliberate dal Cipe è una faccia della stessa medaglia. Risorse disponibili che un governo regionale serio avrebbe immediatamente utilizzato, soprattutto considerando il taglio delle risorse del Fondo di Azione e Coesione per le Regioni del Sud che il governo Renzi, dello stesso colore politico di quello pugliese, ha operato. A ciò si deve aggiungere il nodo della burocrazia: in Puglia, per avviare la realizzazione di un’opera, sono necessarie decine di autorizzazioni da circa 30 enti diversi, per un totale di 4,9 anni solo per avere un definitivo ‘si’! Eppure, basterebbe costituire un’unica struttura regionale che abbia al suo interno dirigenti specializzati in tutti i settori, per arrivare ad un tempo di attesa di circa sei mesi. A proposito: a fronte di questi ennesimi dati vergognosi, con che biglietto da visita si presenta Emiliano? Ha già avuto il coraggio di prendere le distanze dal fallimento della sanità, dopo averla governata per dieci anni. Alle imprese edili, ai cittadini e ai 50 mila ex lavoratori dell’edilizia, che altra balla intende raccontare? Emiliano –conclude Marmo- mettiti l’anima in pace e torna a fare il magistrato, non sarai tu il presidente della Puglia”.