Più della metà dei pugliesi è senza lavoro
Aumenta il numero dei disoccupati in Puglia. Il Centro Studi di Confartigianato Imprese Puglia ha elaborato i dati Istat ed è emerso in modo chiaro che la disoccupazione cresce. Nell'ultimo trimestre 2014 il tasso degli occupati era al 41,8 %. Preoccupa il calo progressivo dei lavoratori in Puglia: 45,1% (nel 2004), 44,4 (2005), 45,7 (2006), 46,6 (2007 e 2008), 44,9 (2009), 44,3 (2010), 44,7 (2011), 44,9 (2012), 42,3 (2013). “I dati elaborati dal nostro Centro Studi regionale – commenta Francesco Sgherza, presidente di Confartigianato Imprese Puglia – evidenziano l’estrema criticità della situazione occupazionale nella nostra regione. Finanche nella provincia di Brindisi ed in quella di Barletta-Andria-Trani, dove il dato è in risalita rispetto al 2013, il valore assoluto risulta essere ancora troppo basso. Grande preoccupazione suscita la situazione della provincia di Foggia, in cui dal 2010 ad oggi il numero degli occupati ha subito un crollo verticale. In particolare colpiscono i numeri dell'occupazione femminile: ad oggi solo poco più di una donna pugliese su quattro ha un lavoro regolare e questo è un fatto intollerabile”.
Ma c'è luce alla fine del tunnel? Il calo occupazionale avrà termine? E' possibile invertire la rotta? Più che una risposta il presidente Sgherza si limitata a pronunciare parole di speranza.
“Auspichiamo che i provvedimenti contenuti nel Jobs Act, unitamente agli sgravi contributivi previsti dalla legge di stabilità, contribuiscano – afferma Sgherza - in maniera importante a sbloccare il mercato del lavoro. Tuttavia questi interventi da soli non bastano per generare occupazione. Sono le imprese, specie quelle piccole e medie, a creare posti di lavoro. Solo attraverso un piano organico di sostegno allo sviluppo imprenditoriale ed incisive riforme in materia di fisco, credito, giustizia civile e burocrazia, la cui ipertrofia è spesso occasione di corruzione, potremo porre le basi per una stabile ripresa occupazionale”.
Nel frattempo non resta che leggere sconsolati i dati percentuali dei lavoratori nelle province pugliesi: Bari si ferma al 45,1 per cento (contro il 45,2 del 2013), Foggia scende dal 38,6 al 37,2, Taranto dal 42,8 al 41,4 e Lecce dal 42,3 al 41,6. In ripresa, invece, rispetto al 2013, la provincia di Brindisi che passa dal 43 al 44 per cento e quella di Barletta-Andria-Trani che passa dal 37,7 al 41,4 per cento.
In definitiva in Puglia, ogni anno di più, manca il lavoro. E' una questione ovviamente di analisi economica ma l'argomento è, in questo periodo pre-elettorale, anche utilizzato in termini di arma politica dai partiti di centrodestra. Ignazio Zullo, presidente del Gruppo consiliare di Forza Italia alla Regione, afferma che ormai “è la Puglia dei disoccupati”. Di chi la colpa? “Questa è l’eredità – dice Zullo - che ci consegna il centrosinistra dopo dieci anni di governo della Regione. Nonostante Emiliano abbia conquistato notorietà con la promessa ingannevole dei 30 mila posti di lavoro a Bari, solo il 41,8% di occupati pugliesi è un dato che ci lascia sorpresi ed arrabbiati. E’ un quadro sconcertante – prosegue Zullo - e rappresenta il frutto di due legislature regionali firmate da Vendola ed Emiliano, durante le quali si sono persi migliaia di posti di lavoro. La maggioranza dei cittadini nella nostra Regione è disoccupata e la disoccupazione femminile è devastante, visto che solo una donna su quattro ha un lavoro regolare. Eppure, hanno speso milioni e milioni di euro in progetti formativi e di inserimento nel mondo del lavoro: da Bollenti Spiriti a Ritorno al Futuro, nulla che abbia avuto un ritorno in termini occupazionali sul territorio. Il numero degli occupati subisce ancora un crollo verticale nella Puglia dove si frenano gli investimenti privati, dove per iniziare un’attività economica si devono attendere anni per la burocrazia”. (Giancarlo Vincitorio)
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