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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Le proposte CGIL, CISL e UIL per il lavoro a Brindisi

Un Tavolo interistituzionale con il Governo Renzi. Questo chiedono i sindacati CGIL, CISL e UIL per la vertenza lavoro a Brindisi. Lo fanno con una lettera inviata al prefetto di Brindisi, Dott. Prete, e ai Parlamentari del territorio, al Commissario della Provincia di Brindisi Dott. Cesare Castelli ed ai Sindaci della Provincia. Di seguito il testo integrale messo a disposizione dalle tre organizzazioni sindacali.

"L’area territoriale di Brindisi permane in uno stato di disagio sociale, ambientale ed occupazionale insostenibile, inasprito dalla crisi economica generale del Paese e dai persistenti ritardi strutturali di un Mezzogiorno in perenne bilico tra criticità e forti potenzialità.

La crisi ha investito tutti i settori produttivi: dalla grande industriaalle costruzioni, dall’agricoltura al turismo, dalla portualità a tutta la rete infrastrutturale, dal sistema delle PMI all’ Artigianato, al Credito, al Commercio, a Scuola e Università, dal sistema di welfare alla rete di servizi della Pubblica Amministrazione. Settori che vanno, invece, confermati e rilanciati in quanto strategici per le loro ricadute di carattere sociale ed occupazionale sul territorio e per le determinanti incidenze attuali e future sul Pil pugliese e nazionale.

La  situazione economico-produttiva è caratterizzata da crisi aziendali, in particolare quelle delle Pmi operanti  nell’indotto industriale e dei servizi, che potrebbero provocare la possibile prossima fuoriuscita dall’attività produttiva di almeno 2 mila  lavoratori e lavoratrici. A ciò si potrebbero aggiungere i lavoratori di quegli Enti già soppressi o a rischio di soppressione, quelli delle società in house e delle aziende speciali… e quant’altro. Un difficile contesto che merita di essere considerato come rischio incombente di tensioni sociali di difficile gestione democratica e, come tale, meritevole di attenzione specifica.

Rischio più che concreto  se si considera l’impossibilità di  ricollocazione alla luce    dell’attuale condizione occupazionale che, dall’inizio della crisi (2008) ad oggi, ha registrato una riduzione di oltre 10 mila occupati  nella provincia brindisina, portando l’attuale disoccupazione al 30%.

E’ fondamentale ed urgente, per questo, oltre all’attenzione da riservare alle singole vertenze, alcune anche di rilievo nazionale, che venga confermato un congruo sistema di sostegno con gli ammortizzatori sociali, al contempo favorendo e concretizzando ogni utile opportunità di  attrazione di investimenti pubblici e privati del territorio.

In tale ottica è indispensabile che si consolidi un’azione comune di Istituzioni, Associazioni datoriali e Parti sociali attraverso il rilancio del CPEL concentrando l’attenzione su temi e obiettivi di sviluppo e di occupazione aggiuntiva condivisi.

Cgil Cisl Uil ritengono, comunque, prioritaria la messa in campo di iniziative forti e mirate, con riferimento particolare:

  1. alla revisione di tutto ciò che rientra nel decreto di riforma della Pubblica Amministrazione.

  2. alla riapertura di cantieri per le infrastrutture, per l’ edilizia scolastica e residenziale pubblica,

  3. alle politiche industriali,

  4. alle bonifiche e alla questione ambientale,

  5. alle politiche sociali e sanitarie,

  6. alla salute, sicurezza e legalità.

  7. a creare lavoro.

1– Riforma della Pubblica Amministrazione

Il decreto di riforma della Pubblica Amministrazione, non contiene nessun intervento sulle urgenze vere mentre rischia di procurare solo effetti negativi su cittadini e lavoratori. Nello specifico, in riferimento a soppressioni e/o chiusure, è inaccettabile, sul piano costituzionale, l’accentramento di uffici pubblici su pochi ambiti territoriali. La paventata perdita, per Brindisi, dell’Ufficio Territoriale dello Stato, (della Questura, dell’Agenzia delle Entrate, della Camera di Commercio, dell’Autorità Portuale, della Motorizzazione…) significa, di fatto, privare del presidio dello Stato un’area a rischio sul piano della sicurezza e della legalità, e tagliare servizi strategici, causando un grave danno ai cittadini e ulteriori perdite di posti di lavoro, a cominciare da tutto l’indotto.

2- Riapertura di cantieri, infrastrutture, edilizia scolastica ed abitativa

Cgil Cisl Uil sollecitano l’attenzione ad un insieme di opportunità in grado di fornire risposte iniziali alle criticità rilevate, in termini di difesa del sistema produttivo e di nuovo lavoro da implementare.

Particolare interesse merita la drammatica crisi del settore edilizio, che invece bisogna far ripartire per il ruolo trainante che svolge per l’economia del territorio. Bisogna far aprire tutti i cantieri delle opere pubbliche già finanziate, con riguardo particolare alle mancate realizzazioni infrastrutturali, alle opere di intervento sui diversi plessi scolastici definite in questi ultimi giorni dal Governo, a tutto ciò che è possibile fare nell’ambito dell’edilizia residenziale pubblica, richiamando alla responsabilità tutti i Sindaci, alla luce della grave emergenza casa diffusasi in tutta l’area del brindisino.

3 – Politiche industriali

La crisi non ha risparmiato il polo industriale di Brindisi, in cui anche i grossi gruppi hanno

sospeso o rinviato investimenti e interventi. Cgil, Cisl e Uil ribadiscono l’importanza strategica degli insediamenti esistenti e la necessità di un rilancio complessivo dell’industria all’insegna dell’innovazione e della trasformazione di processo e di prodotto. Diventa indispensabile un’interlocuzione con tutti i grossi gruppi al fine di conoscere i piani industriali previsti per l’area brindisina e quindi la volontà di continuare a investire nel nostro territorio ( in particolare, oggi, con ENI). E’ necessario dare una soluzione alla vertenza EDIPOWER. Inoltre bisogna continuare con il sostegno pubblico attraverso i contratti di programma ma richiedendo alle aziende, in questa fase, impegni concreti in termini di implementazione dei posti di lavoro.

4- Bonifiche e questione ambientale

La partenza prevista entro i prossimi quattro mesi, della fase esecutiva per la messa in sicurezza dell’area di Micorosa (143 milioni ca), ripropone il tema delle lungaggini amministrative connesse ai percorsi autorizzativi e quello dell’insufficienza delle risorse finanziarie occorrenti affinché l’intero Sin di Brindisi venga compiutamente bonificato, divenendo in tal modo attraente complessivamente per nuovi investimenti di reindustrializzazione, premesso che per Cgil Cisl Uil, oltre che una necessità ineludibile,  il driver ambientale è un vettore di sviluppo e di occupazione aggiuntivo.

Ferme restando le responsabilità economiche di chi ha inquinato, in prima istanza quelle delle aziende di Stato, si ribadisce la necessità che l’Ente competente si assuma la responsabilità di compiere  una nuova  perimetrazione degli attuali mille ettari, in larga parte non toccata da alcun tipo di attività industriale e quindi libera da vincoli di bonifica, contestualmente sollecitando l’impegno chiesto a suo tempo al Ministero dell’Ambiente di presentare al Cipe una relazione ogni sei mesi sullo stato di attuazione delle attività di bonifica.

5 – Politiche sociali e sanitarie

Dopo i due Piani regionali di rientro, anche nel territorio di Brindisi si ravvisa l’esigenza di una seria verifica con la Asl e la Regione Puglia sull’attuale offerta sanitaria e sulla sua rispondenza ai reali bisogni di tutela della salute, in una realtà che è anche a forte rischio ambientale.

Il taglio avvenuto di posti letto e la chiusura di alcuni presidi richiedono un’adeguata capacità di offerta di prestazioni sanitarie e socio sanitarie sul territorio, da verificare anche alle luce delle vistose carenze nella dotazione delle risorse umane e professionali oggettivamente necessarie a soddisfare i bisogni di salute e l’erogazione dei servizi sanitari in tempi  sostenibili. Molte sono state le complicazioni e gli ostacoli che hanno reso impossibile a Brindisi traguardare, in tempi congrui, percorsi sia  di attivazione di servizi sia di stabilizzazione di personale, rendendo così croniche situazioni di svantaggio che la provincia già subiva rispetto alle altre realtà pugliesi. Al fine anche di una reale condivisione delle scelte, è indispensabile una sollecitazione nei confronti della Direzione Generale della ASL  perché, anche a Brindisi,  renda attiva la cabina di regia con le parti sociali.

I servizi sociali non costituiscono solo un costo ma sono un investimento che può creare ulteriore sviluppo ed occupazione. CGIL, CISL e UIL insistono sul ruolo di rappresentanza sindacale dei bisogni di lavoratori, pensionati e cittadini, nei confronti degli Enti Locali  in tema di contrattazione sociale.

Evidenziano, tuttavia, le difficoltà che persistono nella possibilità di confronto con i Sindaci, nonostante, come nel caso dei Piani Sociali di Zona, tale interlocuzione costruttiva sia espressamente prevista dalla L.R. n. 19/2006 e dal relativo Regolamento di Attuazione.

Occorre promuovere, perciò, una maggiore disponibilità degli Enti Locali alla contrattazione con le OO.SS. maggiormente rappresentative,tanto per i servizi sociali a valenza comunale,  quanto per i Piani Sociali di Zona, in cui un ruolo attivo spetta anche all’ASL al fine di un’integrazione dei servizi socio-sanitari. Un confronto continuo e non episodico, che consenta alla parte sindacale di svolgere una funzione propositiva e di vigilanza sulle modalità di gestione dei servizi e delle risorse economiche.

Importante è, specie in questo momento storico caratterizzato da un aumento esponenziale della povertà assoluta, promuovere la concertazione locale anche in ordine alla predisposizione dei bilanci comunali ed alle deliberazioni in materia di Tasi, Tari e Iuc, al fine di garantire il massimo di equità ed elementi di solidarietà sociale a favore dei cittadini meno abbienti.

6 – Salute Sicurezza e Legalità

Cgil, Cisl e Uil ritengono sempre più essenziale la salvaguardia della salute e della sicurezza. E’ per questo che rivendicano le risorse economiche e gli interventi indispensabili a tutela dei lavoratori, dei cittadini e del territorio,

Anche per Brindisi, individuata come area Sin dal 1988, va dato seguito a quanto già indicato nel primo studio Sentieri, curato dall’Istituto Superiore della Sanità, considerati i dati allarmanti scaturiti dallo studio.

Diviene dunque una priorità:

- attivare un’indagine epidemiologica appropriata,

- istituire il registro tumori,

- riattivare Medicina del Lavoro.

Invece, presso la Asl, la dichiarata mancanza di fondi e non precisate ragioni tecniche impedirebbero persino la raccolta di dati.

Le parti sociali insistono sulla necessità di una presa in carico governativa della vicenda Brindisi,coinvolgendo Ministero della Salute, dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico.

I contenuti del Protocollo d’Intesa per la legalità, la sicurezza e la regolarità del lavoro sottoscritto il 5 ottobre 2009 presso la Prefettura di Brindisi vanno rilanciati e resi esigibili da tutte le parti firmatarie.

In tale quadro si denuncia la netta presa di posizione contro il criterio del massimo ribasso negli appalti pubblici e privati.

Le parti sociali in riferimento alla vertenza aperta sul sistema degli appalti nel polo industriale,  considerano indispensabile sottoscrivere un patto territoriale a salvaguardia dei lavoratori impegnati da decenni nelle attività dell’indotto, risorse professionali che rappresentano un patrimonio per le stesse aziende.

Particolare rilievo, inoltre, dovrà assumere la promozione di accordi di clausola sociale tra OO.SS.,Organizzazioni datoriali e grandi stazioni appaltanti, istituendo bacini dedicati per i lavoratori già impiegati in specifici settori e momentaneamente beneficiari di AA.SS. e per quelli privi di qualsiasi tutela, prevedendone la priorità di assunzione in eventuali cambi di appalto.

Sul versante degli appalti nel settore pubblico, denunciano preoccupazione per quanto si sta verificando su tutto il settore della cooperative che hanno in gestione servizi sociali e/o sanitari essenziali: sono ormai troppi i lavoratori a rischio di licenziamento e che non percepiscono stipendi da mesi!

Cgil Cisl Uil sollecitano controlli serrati, in particolare nei campi dove si svolge lavoro agricolo dipendente, nei cantieri edili, nel commercio e nel turismo, perché non sia mai abbassata la guardia sulla legalità nell’assunzione e nel trasporto della manodopera, sulla corretta applicazione degli istituti contrattuali dei singoli settori produttivi e sulle garanzie della sicurezza nei luoghi di lavoro.

Considerata l’importanza dei temi, le parti sindacali chiedono di poter dare un contributo più fattivo ai diversi organismi che già, presso la Prefettura, sono stati insediati ad hoc.

7- CREARE LAVORO

I drammatici livelli raggiunti dalla disoccupazione e la vertenzialità diffusa necessitano di un impegno straordinario soprattutto da parte degli EELL, attuali protagonisti delle politiche locali e promotori di politiche di sviluppo.

Cgil, Cisl e Uil, chiedono di promuovere un confronto con i Sindaci al fine di verificare:

  1. l’attivazione di percorsi mirati a creare, nell’emergenza, lavoro di cittadinanza, come  indicato nell’accordo quadro sottoscritto tra OO.SS. e Regione Puglia il 28.07.2014;

  2. l’esecuzione di tutti i progetti di lavori e di servizi pubblici già finanziati;

  3. l’attenzione ai fondi strutturali europei per il periodo 2014 – 2020 come appuntamento irrinunciabile per l’individuazione di progetti e la richiesta di finanziamenti ad hoc per l’area di Brindisi, anche prevedendo misure di assistenza tecnica da parte dell’Amministrazione centrale in modo da supportare, se richiesto, le attività tecnico progettuali comunali.

Per la gravità della situazione evidenziata è urgente un radicale cambio di passo nelle strategie di approccio alle miriadi di vertenzialità diffuse nel territorio. A tale scopo CGIL, CISL e UIL CHIEDONO di promuovere un incontro presso la Prefettura con tutti i Parlamentari di Brindisi per condividere la necessità di rendere strutturali iniziative e attenzioni da parte del Governo Nazionale sulla vertenza lavoro territoriale attivando un Tavolo interistituzionale per Brindisi.

Stante la drammaticità del disagio sociale CGIL, CISL e UIL auspicano che i percorsi richiesti si concretizzino in tempi brevi o sarà inevitabile proclamare lo stato di mobilitazione generale.

 CGIL CISL UIL – BRINDISI