Tutelare il made in Italy. Un fermo "no" all'olio tunisino in Ue
“Il primo via libera della Commissione Commercio Internazionale del Parlamento Europeo all’accesso sul mercato comunitario di ulteriori 70mila tonnellate – per l’anno in corso e il 2017 – di olio extravergine proveniente dalla Tunisia, che andrebbero ad aggiungersi alle 56.700 attualmente in circolazione, rappresenta una pietra tombale a un prodotto traino dell’agricoltura italiana e pugliese in particolare; e un’insopportabile presa in giro per i nostri produttori che investono in qualità, tecnologia e innovazione, peraltro gravati da una tassazione altissima e da costi per il personale e per l’intera filiera ben più elevati rispetti a quelli vigenti nei paesi che si affacciano sull’altra sponda del Mediterraneo.
E' quanto si legge in una nota congiunta di Giannicola De Leonardis e Gianni Stea, rispettivamente Presidente e consigliere del Gruppo Movimento Schittulli-Area Popolare.
“La necessità di tutelare il made in Italy e le sue peculiarità ed eccellenze, e i consumatori magari attirati da prodotti concorrenziali per il prezzo ma dalla qualità tutta da dimostrare, sembra essere diventato un optional anche per gli europarlamentari italiani che sorprendentemente hanno votato a favore di questa decisione per noi semplicemente irricevibile.
Ma deve diventare invece una priorità assoluta e non rinviabile a data da destinarsi, tale da determinare la pronta e doverosa mobilitazione e pressione del Governo regionale e nazionale, e dei rappresentanti del nostro Paese nell’UE, per un cambio di rotta necessario e indispensabile, al fine di non mortificare e affossare definitivamente un comparto che tutti dichiarano – in stridente contrasto con la realtà e con le votazioni e gli interventi nei momenti decisivi – di voler sostenere e rilanciare”.
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