Ven22112024

Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Un miliardo e 600 milioni di euro da gestire in otto anni. Le maggiori risorse verranno utilizzate per gli investimenti delle aziende agricole pugliesi

Presentato ufficialmente nella Camera di Commercio di Foggia il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Puglia, in un convegno organizzato dall’Assessorato regionale alle Politiche agricole e dall'Autorità di Gestione del PSR Puglia, nel corso della cinque giorni della 67esima Fiera della zootecnia e agricoltura di Capitanata.
“Oggi presentiamo al pubblico il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, ovvero lo strumento che consentirà una crescita integrata del nostro territorio e, soprattutto, sostenibile per l’ambiente, per la nostra economica e per inclusione sociale”. Così l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leonardo di Gioia, nel corso del convegno dedicato al Programma di sviluppo rurale, ovvero “la nostra terra, la nostra vita, il nostro futuro”, così come è stato intitolato l’evento. Presente il vice ministro del Mipaaf, Andrea Olivero, e il direttore di Dipartimento regionale, Gianluca Nardone. E’ intervenuto telefonicamente il presidente regionale, Michele Emiliano. 
“Abbiamo una dotazione finanziaria di un miliardo e 600 milioni di euro da gestire in otto anni. Noi abbiamo il dovere di spendere tale risorsa in maniera oculata e rispondente ai reali bisogni del tessuto imprenditoriale e sociale. Dopo la negoziazione con il partenariato socioeconomico, prima, e con la Commissione europea dopo, abbiamo, ad oggi, un documento che va ancora migliorato, se vogliamo raggiungere l’obiettivo che ci siamo dati”.
“In base ad una classificazione delle aree rurali, con la quale la nostra Regione si presenta caratterizzata da quattro contesti differenti che connato il livello di sviluppo delle stesse, si è arrivati a definire le strategie di intervento del Programma. Temi centrali sono lo sviluppo locale, il trasferimento di conoscenze, l’associazionismo e la cooperazione, le foreste e l’ambiente. Sono sei le priorità, ovvero trasferimento di conoscenze, competitività, sviluppo delle filiere alimentari, tutela degli ecosistemi legati all’agricoltura, transizione verso una, cosiddetta, low carbon economy, che mette insieme innovazione e tutela dell’ambiente, sviluppo del potenziale occupazionale e sviluppo rurale".

"Il PSr è stato attivato su 14 Misure (Misure 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 16, 19 e 20). Il maggiore importo è caricato - ha spiegato di Gioia – sulla Misura 4, ovvero quella dedicata agli investimenti delle aziende agricole nella commercializzazione, trasformazione per migliorare redditività, la competitività e la sostenibilità. Nonché per gli investimenti nell’infrastrutturazione necessaria allo sviluppo, all'ammodernamento e all'adeguamento dell'agricoltura e della silvicoltura. Anche per le Misure 10 e 11 gli importi finanziari sono importanti: si tratta delle misure dedicate alla conversione e mantenimento delle colture dei terreni a coltivazione biologica e alla gestione colturale più sostenibile e alla diffusione di pratiche colturali”.

"Il tema innovazione - ha proseguito - è fondamentale nel PSR: con l’apporto della tecnologia e della ricerca è possibile imboccare strade per raggiungere gli obiettivi di sviluppo economico, di sostenibilità, di integrazione, di inclusione sociale, di crescita occupazionale. I giovani avranno ruolo importante: a loro, attori protagonisti del ricambio generazionale, è affidato il compito di accogliere e investire nell’agricoltura e nel proprio futuro.
Il PSR è di fatto, una sfida per tutti, nessuno escluso: per le persone, per le imprese, per le organizzazioni, per le amministrazioni locali. Nostro impegno, come Amministrazione, è raccogliere gli stimoli e i bisogni che provengono dal tessuto imprenditoriale e sociale. A voi tutti, invece, il compito privilegiato di far crescere questa Regione".