Programma europeo "Frutta nelle scuole". Penalizzata la Puglia
“Il programma europeo Frutta nelle scuole, introdotto dal regolamento (CE) n.1234 del Consiglio del 22 ottobre 2007 e dal regolamento (CE) n. 288 della Commissione del 7 aprile 2009 è finalizzato ad aumentare il consumo di frutta e verdura da parte dei bambini e ad attuare iniziative che supportino più corrette abitudini alimentari e una nutrizione maggiormente equilibrata, nella fase in cui si formano le loro abitudini alimentari. Dall’anno scolastico in corso, purtroppo, una serie di ritardi hanno messo in crisi l’attuazione del programma, penalizzando in ogni caso i prodotti tipici – e le aziende - del Sud Italia in generale, e della Puglia in particolare a favore di quelli del Nord”.
E’ quanto denuncia il consigliere regionale pugliese, Gianni Stea (gruppo Ap-Ncd), che chiede agli assessori all’Agricoltura e all’Istruzione della Regione Puglia di fare da tramite con il ministro Maurizio Martina. “Inoltre – afferma Stea – in occasione della visita ad Adelfia, martedì prossimo alle ore 19, del presidente dei senatori di Area popolare, Renato Schifano chiederò a lui direttamente di farsi portavoce per un intervento congiunto dei parlamentari del Sud Italia”.
“Gli obiettivi del programma –spiega Stea – sono quelli di incentivare il consumo di frutta e verdura tra i bambini compresi tra i sei e gli undici anni di età; realizzare un più stretto rapporto tra il produttore-fornitore e il consumatore, indirizzando i criteri di scelta e le singole azioni affinché si affermi una conoscenza e una consapevolezza nuova tra chi produce e chi consuma; offrire ai bambini più occasioni ripetute nel tempo per conoscere e verificare concretamente prodotti naturali diversi in varietà e tipologia, quali opzioni di scelta alternativa, per potersi orientare fra le continue pressioni della pubblicità e sviluppare una capacità di scelta consapevole. Si tratta complessivamente di circa 870.000 alunni di tutte le Regioni per un totale di circa 5.000 scuole interessate. Quest’anno, a causa di irregolarità, solo a marzo il programma è partito, ovvero ad anno scolastico quasi al termine e senza l’apporto dei prodotti stagionali tipici della Puglia, quali uva e agrumi, oltretutto i più completi e genuini dal punto di vista nutritivo. Mentre ancora una volta sono stati favoriti i prodotti del Nord Italia, mele e pere soprattutto, con grave danno per le nostre aziende. Una situazione che penalizza fortemente la libera concorrenza e mette le imprese agricole del Mezzogiorno nella totale impossibilità di competere ad armi pari con quelle del resto del Paese”.
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