Certezze ai consumatori con l'etichettatura obbligatoria per il pomodoro: si saprà qual è quello pugliese
La Capitanata produce oltre il 40% dei pomodori italiani. Sul nostro mercato però arrivano anche pomodori coltivati all'estero, pure dlala Cina. Da anni l'agricoltura pugliese è penalizzata dall'assenza di informazioni chiare sulla provenienza della merce. Giustificata quindi la grande soddisfazione dei produttori pugliesi per la firma del decreto sull'etichettatura obbligatoria per i derivati del pomodoro. Ad unirsi alla schiera dei contenti c'è anche il vicepresidente del Consiglio regionale, Giandiego Gatta, esponente di Forza Italia.
"Abbiamo lanciato appelli e portato avanti una battaglia al fianco degli agricoltori – dice Gatta - ed oggi non possiamo che essere soddisfatti per la firma di questo decreto”.
La produzione del pomodoro in Capitanata ha raggiunto "un livello assolutamente lusinghiero, tenuto e retto da un tessuto imprenditoriale che opera nel rispetto delle regole e dei vincoli normativi italiani ed europei. Ed è per questo che abbiamo lottato: la concorrenza straniera, specie quella cinese, ha messo a dura prova le nostre aziende. Tonnellate di pomodoro estero – afferma Gatta - sono state utilizzate per realizzare derivati nel nostro Paese, con tanto di risultato finale targato 'Made in Italy'”.
Per l'esponente forzista finalmente “da oggi il cittadino avrà la possibilità di acquistare prodotti conoscendo la provenienza effettiva della materia prima. È certamente un passo in avanti nella tutela dei consumatori -conclude Gatta- e, al contempo, un sostegno effettivo al nostro meritevole comparto agricolo".
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