L'azienda Tap afferma che le proteste stanno mettendo a rischio la sicurezza pure degli operai
“Tutto per un tubo di un metro di diametro che passa 16 metri sotto la costa. Incredibile". Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, esprime stupore nel commentare su Twitter la notizia di scontriavvenuti poco prima dell'alba di oggi presso il cantiere del gasdotto Tap tra le forze dell'ordine che difendevano gli operai e alcune decine di manifestanti ."E' Gravissimo. Solidarietà a operai e forze dell'ordine”. Scrive ancora Calenda.
Ci sono state cariche della polizia per porre fine ad alcune sassaiole accadute nei pressi del cantiere Tap (Trans Adriatic Pipeline) a San Foca, marina di Melendugno (Lecce). I manifestanti sono stati complessivamente una cinquantina e questa mattina si sono opposti, mediante l'utilizzo delle sassaiole, alla realizzazione del gasdotto. A rimanere ferite leggermente sono state quattro persone: due guardie giurate e due manifestanti 'No tap'. Tra quest'ultimi anche una donna che è stata trasportata da un'ambulanza all'ospedale Vito Fazzi di Lecce dove ha avuto accesso in codice verde. Pare che proprio questo ferimento abbia innescato la reazione dei manifestanti che hanno cominciato a lanciare pietre nell'area cantiere, delle torri faro e dei mezzi presenti, danneggiando alcune auto della polizia, Guardia di Finanza e dell'Alma Roma. Gli scontri sono cominciati poco dopo le 5.30 e sono proseguiti per ore. Gli attivisti No-Tap hanno cercato di bloccare l’accesso ai cancelli del cantiere, accendendo falò e presidiando la zona. Poi c'è stato lo scontro con gli agenti delle forze dell’ordine.
Nel frattempo l'azienda Tap già preso posizione per condannare aspramente questi atti di violenza: “Tap i trova nuovamente a denunciare i ripetuti atti di violenza che da due giorni impediscono alle maestranze e ai mezzi di entrare al cantiere dove è in corso la realizzazione del pozzo di spinta per la costruzione del micro tunnel per svolgere il loro lavoro”. L’azienda denuncia inoltre “l’assenza delle condizioni di sicurezza e serenità necessarie per svolgere lavori regolarmente autorizzati, come diretta conseguenza del mancato rispetto della legge e della convivenza civile da parte di una frangia sempre più violenta e lontana da ogni manifestazione di pacifico dissenso”. (R.T.)
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