Le polemiche contro Emiliano che per Ilva aveva chiesto interesse di Salvini e Di Maio
Maurizio Landini, segretario confederale Cgil, non ne può più dei battibecco tra il governatore della Puglia Michele Emiliano e il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda sulla controversa vicenda Ilva.
A Barletta, a margine di una assemblea sindacale con i lavoratori del consorzio "5 Stelle", costituitosi un anno dopo il crollo di una palazzina in via Roma, l'ex leader dei metalmeccanici Fiom, ha detto che "su Ilva c'è una trattativa molto delicata in corso e colgo l'occasione per dire qui che sia il ministro Calenda sia il presidente Emiliano la smettessero di discutere sulla pelle dei lavoratori".
Landini è entrato nello specifico per affermare inoltre che "bisognerebbe dare la possibilità ai lavoratori e ai sindacati, che sono sindacati rappresentativi, di poter fare una trattativa vera con Mittal di salvaguardare l'occupazione, fargli fare investimenti per far produrre acciaio, senza far morire nessuno".
Michele Emiliano aveva dichiarato che “una trattativa così complessa e controversa”, come è quella dell'Ilva, non poteva proseguire “nei tavoli ristretti guidati da rappresentanti del governo uscente”. Il governatore della Puglia qualche ora fa aveva anche annunciato di volere chiedere “un incontro con i leader dei partiti vincitori delle elezioni, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, perché anch'essi chiedano al ministro Carlo Calenda e al vice ministro Teresa Bellanova di sospendere immediatamente ogni attività riguardante Ilva al fine di consentire a tutti noi di potere proseguire la difficilissima trattativa con un governo che abbia un programma legittimato dal voto degli elettori”.
La replica del ministro Calenda, ovviamente, non poteva tardare: "La trattativa va avanti come è giusto e doveroso” ha infatti chiarito il ministro. “Ilva – ha aggiunto nel suo twitter - è in amministrazione straordinaria, costa 30 milioni mese ai contribuenti, ci sono posti di lavoro e investimenti ambientali da tutelare. Appellarsi a Lega e 5S per bloccare l'attività di governo è surreale persino per i tuoi standard".
Sulla vicenda Ilva è intervenuto anche Francesco Brigati della Fiom Cgil di Taranto per spiegare che la trattativa sul tavolo del ministero dello Sviluppo economico “ancora non ha affrontato né il nodo legato all’occupazione né la questione ambientale che per la Fiom rimane un punto in sospeso alla trattativa in corso. Il piano ambientale infatti non può e non deve essere rinchiuso – a parere di Brigati - dentro il recinto istituzionale tra comune, regione e governo. Il protocollo d’intesa deve tener conto delle nostre osservazioni ambientali”. (R.T.)
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