Le stime di Coldiretti: quest'anno la Puglia perderà oltre il 50% della produzione olearia
Ammontano a oltre 3,3 miliardi di euro i danni subiti dall'olivicoltura pugliese nell'annata 2018 a causa della Xylella e dalle calamità naturali. La stima è stata fatta dalla Coldiretti. Nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto la causa principale delle perdite economiche, come è facile immaginare, sono dovute alla Xylella. Il rapido propagarsi del batterio trasmesso dalla "sputacchina" ha di fatto diseccato migliaia di ulivi. La produzione delle olive, quest'anno, fa registrare una riduzione addirittura del 60%. Le perdite sono state valutate in un miliardo e mezzo di euro.
La situazione è grave anche nelle province BAT, Bari e Foggia ma per altre cause. Qui sono state le conseguenze delle avversità atmosferiche a fare tanto danno. Le stime, in questo caso, sono di 1,8 milioni di euro. Come si ricorderà a febbraio e marzo scorsi ci sono state delle gravi gelate e di conseguenza la produzione di olio subirà una riduzione di quasi il 50%.
Gianni Cantele, presidente di Coldiretti Puglia, proprio annunciando queste previsioni, non usa mezzi termini per definire la situazione dell'olivicoltura pugliese per l'annata in corso: "E' un bollettino di guerra negli oliveti". "Noi di Coldiretti - aggiunge Cantele - siamo fortemente preoccupati che la brusca diminuzione di olio extravergine pugliese faccia crescere ancora le importazioni di olio dall'estero, perché al danno si aggiungerebbe la beffa di sofisticazioni e contraffazioni".
Ma non ci sono soltanto brutte notizie. Si consideri, ad esempio, che la Puglia è una delle 3 regioni più bio d’Italia, secondo i dati Sinab del 2017, con un aumento del 41% rispetto all’anno precedente, 4815 produttori e la prima per numero di trasformatori con 1.234 produttori e operatori. Certo la Xylella e le calamità atmosferiche non riservano sorte differente alle olive bio rispetto alle altre. Consola però che la Puglia sia comune all'avanguardia per i prodotti biologici.
E' confortante anche che nell'ultimo anno gli italiani nel carrello della spesa abbiano messo più prodotti bio facendo registrare un aumento del 15% nelle vendite di questo settore. Purtroppo c'è anche il falso bio, soprattutto all'estero. Gianni Cantele anche su questo è categorico: «Il falso bio macchia l’immagine di un settore che vede aziende e consumi in continua crescita». E in Puglia? «Nella nostra regione si sta assistendo ad un processo di stabilizzazione e normalizzazione rispetto alla diffusione del metodo biologico registrato negli ultimi anni, mentre contestualmente continua l’aumento tendenziale dei consumi, delle ditte di trasformazione e dei servizi connessi alla filiera dell’agricoltura biologica come agriturismi, mense bio, ristoranti e operatori certificati, il tutto pari ad un aumento dell’81%». (R.T.)
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