Successo meritato per l'Olio di Puglia: ora è a Indicazione Geografica Protetta
Nel registro delle Indicazioni geografiche protette (Igp) finalmente ora c'è anche l'Olio di Puglia. La decisione di accettare la richiesta di iscrizione dell'Olio di Puglia è stata approvata oggi dalla Commisione europea. Per essere etichettato come Olio di Puglia occorre che il prodotto rispetti, con scrupolo e precisione, l'apposito specifico disciplinare e ovviamente gli olivi dovranno essere soltanto su territorio pugliese. L'Olio di Puglia sarà ottenuto da olive dei cultivar Cellina di Nardò, Cima di Bitonto (oppure Ogliarola Barese o Garganica), Cima di Melfi, Frantoio, Ogliarola salentina (o Cima di Mola), Coratina, Favolosa (o Fs-17), Leccino, Peranzana, presenti negli uliveti da soli o in misura non inferiore al 70%.
Nella stessa edizione della Gazzetta ufficiale dell'Ue assieme all'olio pugliese risultano pubblicate le iscrizioni di altri quattro Igp: il 'Pan gallego' spagnolo, lo 'Sneem Black Pudding' irlandese, l'olio d'oliva greco 'Kritsa' e il formaggio greco 'Krasotiri Ko'. I prodotti saranno aggiunti alla lista di circa 1.460 prodotti Igp già protetti dall'Unione europea.
La buona notizia dell'assegnazione marchio IGP all'olio di Puglia è una boccata d'ossigeno per gli olicoltori pugliesi.
Xylella fastidiosa è un patogeno batterico delle piante trasmesso da insetti vettori che ha causato il disseccamento rapido di milioni di olivi nel “tacco d'Italia”. La qualità dell'olio, nonostante la Xylella, resta immutato ma la produzione è diminuita notevolmente. I danni sono stimati a 1,6 miliardi di euro. Di conseguenza in Puglia sono stati persi 5mila posti di lavoro. Il dato è della Coldiretti Puglia.
“Bisogna arrestare il contagio che sta avanzando inesorabilmente verso nord ad una velocità di più 2 chilometri al mese – dichiara Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia - e a già pcontagiato 21 milioni di piante”. Alcuni esempi. Da quando è stata confermata la presenza della Xylella fastidiosa a Lecce, la produzione di olio – secondo i dati diffusi da Coldiretti - ha subito un trend negativo irreversibile, con il minimo storico di 5.295 tonnellate prodotte nell’ultima campagna 2018/2019 e un crollo del 90%, mentre a Brindisi la produzione di olio è diminuita del 38%, seguita a ruota dal calo della produzione in provincia di Taranto dove c’è stata la virata della malattia.
(R.T.)
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