Mer04122024

Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Licchello (Uil) contesta la decisione del sindaco Rossi di sospendere l’impianto cracking Eni Versalis di Brindisi

A seguito della decisione del Sindaco Riccardo Rossi di qualche giorno addietro, relativa alla immediata sospensione dell’esercizio dell’impianto cracking Versalis di Brindisi, il Segretario generale territoriale CST Antonio Licchello ha convocato presso la UIL territoriale i Segretari del settore industria: Carlo Perrucci UILTEC, Alfio Zaurito UILM, Cosimo Greco UIL Trasporti, FENEALUIL Giovanni Librando, UILTUCS Antonio Andrisano per discutere ed approfondire le cause che hanno determinato tale grave atto, sulle conseguenti decisioni, peraltro già annunciate, che intende intraprendere la Società e sulle ricadute occupazionali che l’ordinanza potrebbe causare.
Le motivazioni addotte dal Sindaco Rossi per giustificare il suo provvedimento sono dovute “alla insalubrità della qualità dell’aria riscontrabile finanche in area urbana, a partire dal polo petrolchimico”.
Un presupposto rilevato e colpevolmente giustificato solo dalle dichiarazioni di alcuni cittadini senza nessun riscontro medico/sanitario, né tantomeno dalle analisi e dai rilievi delle centraline di controllo dell’aria intorno al petrolchimico collegate all’ARPA ed all’ASL territoriale, come immediatamente riscontrato e verificato dalla stessa ARPA. Nella discussione si sono evidenziate i rischi che potrebbe causare questa decisione. Il fermo impianto cracking coinvolge altre importanti società dell’area industriale tra le quali: Basell, Chemgas, BSG, Enipower, Jindall. La naturale conseguenza dello schock produttivo di queste aziende costringerà le stesse ad adottare gli strumenti contrattuali e gli ammortizzatori sociali a disposizione, cosa che non è accaduta nel periodo cruciale della pandemia COVID-19! Questo scenario coinvolgerà anche le aziende appaltatrici per un totale di circa 1.500 addetti. Un futuro così preoccupante ed incerto non si può accettare! Né si può giustificare una decisione di questa gravità in nome di qualcosa che non è stata comprovata e di cui non si conosce la causa ufficiale, attribuita a generici odori o sostanze sconosciute. Il Sindaco Rossi forse non si è reso conto delle conseguenze e dei danni che vuole provocare. Ci preoccupano anche le dichiarazioni di coloro che gli stanno vicino. Infatti scrivono che: “ci siamo candidati per cambiare la storia di Brindisi, ed oggi questo provvedimento, che fa davvero la storia, conferma le intenzioni e l’obbiettivo di questa amministrazione”. Queste le conclusioni di pochi che intendono imporre alla stragrande maggioranza della collettività brindisina la loro volontà: un ipotetico cambiamento perpetrato attraverso la politica del NO! che resta un sogno che ha nulla a che vedere con la realtà di un sistema produttivo ed occupazionale che tanto ha dato a Brindisi e tanto potrebbe ancora dare! Si rende perciò necessario ribellarsi a questa prepotenza che nulla di buono promette! La UIL insieme alle categorie metteranno in campo tutte le iniziative necessarie a tutela dell’occupazione e dello sviluppo vero.