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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Lo prevede il nuovo piano industriale presentato da Acciaierie d'Italia a ministro Giorgetti

C'è un nuovo piano industriale per lo stabilimento di Taranto di Acciaierie d'Italia, ex Ilva. Si abbandona il carbone di alimentare gli impianti con l'idrogeno. Una transizione energetica da compiere tra 10 anni. Questa nuova prospettiva è stata illustrata a Roma alla presenza, tra gli altri del ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti il quale ha commentato che “il piano presentato è realistico ma non semplice. Il passaggio all'idrogeno e la gestione e le conseguenze degli aspetti occupazionali hanno bisogno di tempo". Indubbiamente la situazione è addirittura più complicata di quanto sembri e lo ha ammesso lo stesso ministro: "il quadro delineato oggi è più complicato di quanto ci aspettassimo, serve fiducia e speranza da parte di tutti coloro che oggi siedono a questo tavolo. Il governo farà la sua parte, continuerà a lavorare con spirito costruttivo mettendo ordine in un pacchetto di norme e di strumenti" per gestire la transizione.

All'incontro svolto negli uffici direzionali del Mise erano presenti, oltre a Giorgetti, il ministro del lavoro Andrea Orlando, i governatori della Puglia Emiliano e della Liguria Toti, i rappresentanti del ministero della Transizione ecologica e del ministro del Sud, i vertici dell'azienda, Invitalia e i sindacati nazionali metalmeccanici.

Il nuovo piano industriale è stato illustrato dal presidente Bernabè e dall'amministratore delegato dell'azienda Morselli. E' un piano che prevede un investimento complessivo di 4,7 miliardi di euro. Quattro sono obiettivi: la continuità produttiva attraverso il ritorno alla piena occupazione dei lavoratori entro il 2025, il raggiungimento della sostenibilità ambientale nella produzione di acciaio con il passaggio dal carbone all'idrogeno e con l'utilizzo di forni elettrici. "Tutto ciò - è stato chiarito nell'incontro al Mise - perseguendo gli obiettivi di sostenibilità economica per ottenere un prodotto competitivo sul mercato, per qualità e per costo, che consenta di raggiungere i livelli di crescita produttiva prevista in 8 milioni di tonnellate al 2025. Entro questa data gli investimenti in tecnologie innovative, alcuni già avviati, consentiranno già una riduzione di circa il 40% di CO2 e del 30% delle polveri sottili".

Positivo il commento del presidente della Regione Puglia. Emiliano ha detto che si tratta di "un annuncio storico che io giudico positivamente". Per il governatore della Puglia "c’è tutta la cautela che deriva dall’incapacità che c’è stata finora di cambiare realmente le cose. Però è un inizio fondamentale. È il coronamento di quasi sei anni di lavoro incessante della Regione Puglia che in perfetta solitudine, dal 2015, attaccata da tutto e da tutti, cominciò a parlare di decarbonizzazione dell’ex Ilva". (Rezarta Tahiraj)