Garanzia giovani per i disoccupati in Puglia
“In un contesto drammatico di recessione e crisi, noi proviamo a sperimentare politiche che possano sempre di più mettere in relazione la domanda e l’offerta di lavoro. ”.
Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola intervenendo questa mattina, insieme con gli assessori Leo Caroli e Alba Sasso, alla conferenza stampa per la presentazione del report di monitoraggio del Programma Garanzia Giovani in Puglia, lo strumento attraverso cui l’Unione Europea intende garantire ai giovani disoccupati un inserimento nel mondo lavorativo.
“È un programma – ha spiegato il Presidente Vendola – che vede la Puglia rispondere con livelli di efficienza particolarmente importanti. Proviamo a sperimentare politiche che consentano alla domanda di lavoro, cioè ai giovani, di qualificarsi, di poter agganciare quelle richieste, anche specialistiche, che vengono dal mercato del lavoro”.
“Potevamo cavarcela – ha continuato il Presidente Vendola – dicendo che si tratta di misure che non affrontano alla radice l’asfissia e la gracilità del mercato del lavoro, ma mentre continuiamo a denunciare l’assenza di politiche attive per il lavoro e la vaghezza delle politiche industriali del nostro Paese, cerchiamo di fare per bene i compiti a casa. Queste misure sono un po’ l’evoluzione della vecchia e cara formazione professionale. Anche qui, per fare il paragone tra il 2004 e il 2014, bisognerebbe rifarsi alle cronache giudiziarie del tempo per ricordare che cosa era e che cosa è oggi la formazione in Puglia”.
“Oggi – ha concluso Vendola – abbiamo diverse migliaia di ragazzi che abbiamo preso in carico e speriamo che questa esperienza sia propedeutica a piantare semi buoni di lavoro buono. È incomprensibile la testardaggine dell’establishment italiano rispetto a questo problema elementare: non si va da nessuna parte se non si dà qualità al lavoro, se non si forma il lavoratore e la lavoratrice, se non li si inserisce in un circuito di formazione permanente. Se il sistema economico non punta sulla qualità del lavoro e sull’innovazione dei processi produttivi, noi difficilmente potremmo uscire da una condizione di degrado e di declino”.
“Garanzia Giovani, in tutta Italia, è stata accolta con scetticismo dagli stessi ragazzi a cui il programma è rivolto – ha dichiarato Leo Caroli, assessore al lavoro – perché sviluppare un pacchetto di interventi che vuole favorire l’orientamento e l’inserimento in un mercato del lavoro dove l’offerta di lavoro non aumenta, è un controsenso. Per queste ragioni – ha continuato Caroli – abbiamo “personalizzato” Garanzia Giovani in Puglia, investendo in una piccola rivoluzione che vuole la collaborazione tra soggetti pubblici, come i Centri per l’Impiego che stanno svolgendo un lavoro straordinario, e soggetti privati e pubblici raccolti in Associazioni Temporanee. Grazie a questa interazione, il ragazzo beneficiario di Garanzia Giovani potrà scegliere a quale ATS rivolgersi e attivare una delle misure concordate con il CPI, sulla base della profilazione sviluppata. Tramite un’unica porta si accede, quindi, ad un ventaglio di opportunità. La piccola rivoluzione si completa con il pagamento a saldo dell’ente di formazione e solo a successo ottenuto, cioè ad assunzione del giovane, perché la buona formazione porta buona occupazione. Contestualmente, si cerca di aumentare l’offerta di lavoro attraverso altre politiche e misure, come ad esempio i cantieri di cittadinanza”.
“Garanzia Giovani, in Puglia, è il programma del “nonostante” – ha detto l’assessore alla formazione e al diritto allo studio Alba Sasso – Garanzia Giovani in Puglia funziona nonostante la campagna di comunicazione scadente che ha portato un numero elevatissimo di giovani ad iscriversi pur non avendo i requisiti. Garanzia Giovani in Puglia funziona nonostante gravi ulteriormente sui servizi pubblici per l’impiego, già in difficoltà, con organici ed investimenti del tutto inadeguati. Nonostante tutto ciò, abbiamo già convocato oltre la metà degli iscritti e preso in carico il 28% di questi, un dato in linea con quello nazionale. Siamo, inoltre, la quarta regione d’Italia e la prima del sud per capacità di programmazione e attuazione, chi ci precede però ha scelto di affidarsi esclusivamente al privato. Oltre all’avviso multimisura – ha proseguito Sasso – stiamo sviluppando un altro bando, rivolto agli Istituti Tecnici e Professionali e agli enti di formazione che, sempre nell’ambito della Youth Guarantee, miri al reinserimento dei giovanissimi che hanno abbandonato prematuramente la scuola, per offrire loro un percorso formativo attrattivo ed utile ad acquisire una qualifica o un diploma. Il NEET non esiste in natura, bisogna andare a cercarlo all’ultimo domicilio conosciuto: la scuola. E da lì iniziare per riportarcelo”.
Cosa è Garanzia Giovani?
Prosegue la via pugliese al Programma Europeo “Youth Guarantee”, un Piano che integra le misure previste dal Governo con le esperienze regionali di successo a sostegno dell’occupazione giovanile.
Rivolto ai giovani tra i 15 e 29 anni, “Garanzia Giovani” è lo strumento attraverso cui l’Unione Europea vuole garantire ai soggetti in possesso dei requisiti, e cioè disoccupati o fuori dal sistema di istruzione formale e della formazione professionale, un percorso di reinserimento nel sistema di istruzione e formazione o di inserimento nel mondo del lavoro attraverso le misure previste dal Programma (orientamento, tirocini, servizio civile, sostegno all’autoimpiego e mobilità professionale transnazionale e territoriale).
Attraverso l’innovativo Avviso Multimisura, rivolto ai soggetti interessati alla presentazione di candidature per la realizzazione di alcune delle misure previste nel Piano Esecutivo Regionale per l’attuazione della Garanzia Giovani, la Regione Puglia selezionerà le Associazioni Temporanee di Scopo che, in competizione tra loro, realizzeranno le misure 1-C "Orientamento specialistico o di secondo livello", 2-A "Formazione mirata all'inserimento lavorativo", 3 "Accompagnamento al lavoro", 5 "Tirocinio extra-curriculare, anche in mobilità geografica" e 8 "Mobilità professionale transnazionale e territoriale".
L’Avviso Multimisura sperimenta un innovativo modello di interazione tra soggetti pubblici e soggetti privati, tra Centri per l’Impiego e Associazioni Temporanee di soggetti che operano nel campo dei servizi per il lavoro e in quello della formazione professionale.
In questo modo, attraverso la scelta di una ATS, obbligata a prendere in carico tutti i giovani che la scelgono, il ragazzo profilato dal relativo CPI ha l’opportunità di accedere, tramite una sola “porta”, ad un ventaglio di opportunità previste dal Piano.
I giovani, destinatari delle azioni, concorderanno presso il CPI le misure attivabili e, dopo la sottoscrizione del Patto di servizio, sceglieranno liberamente l’ATS che li prenderà in carico e li seguirà nel percorso concordato. Le ATS, nell’esercizio dell’erogazione dei servizi, opereranno in raccordo con i Centri per l’Impiego.
A seguito di alcune correzioni sulla piattaforma informatica, utili a rendere coerente la procedura telematica di candidatura con le indicazioni dell'Avviso, sono stati prorogati i termini per la presentazione delle istanze alle ore 14.00 dell'11 novembre 2014. La procedura online, attiva nella pagina Garanzia Giovani del portale www.sistema.puglia.it, sarà quindi disponibile fino alla suddetta data.
Ad oggi, hanno aderito a Garanzia Giovani per la Puglia 15.867 potenziali beneficiari, di questi, in soli tre mesi, sono stati convocati per il primo colloquio 8.634 giovani, pari al 54% degli aderenti, un giovane su due è stato quindi contattato dal relativo Centro per l’Impiego.
Sono stati profilati e hanno stipulato il relativo patto di servizio circa 4500 giovani, pari al 28% degli iscritti. Un dato in linea con i numeri nazionali: secondo l’ultimo report diffuso dal Ministero del Lavoro, in Italia si sono iscritti a Garanzia Giovani oltre 270mila giovani, di questi sono stati presi in carico e profilati circa 76mila ragazzi e cioè il 28%.
Nonostante il ritardo con cui - a livello nazionale - sono stati individuati i requisiti dei potenziali beneficiari, e nonostante il programma Garanzia Giovani vada a gravare ulteriormente su un sistema, quello dei servizi pubblici per l’impiego, già in difficoltà, con organici ed investimenti del tutto inadeguati per realizzare gli standard di servizio che sono chiamati a rendere, i Centri per l’Impiego della Puglia hanno smentito le tante previsioni negative, garantendo standard vicini a quelli previsti dal Governo nazionale.
Secondo i dati diffusi dal Ministero del Lavoro, la Puglia risulta essere la migliore regione del centro-sud Italia per capacità di programmazione e attuazione del Programma Garanzia Giovani, dietro solo a Lombardia, Veneto e Liguria.
Sono, inoltre, già stati pubblicati o prossimi alla pubblicazione gli Avvisi relativi all’attuazione delle altre misure previste nel Piano Regionale Garanzia Giovani non contemplate dal bando Multimisura, come ad esempio il Servizio Civile o il reinserimento dei giovani tra i 15 e i 18 anni in percorsi formativi.
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