Contrordine: gasdotto TAP si farà in Puglia ma non a San Foca
Forse non arriverà più a San Foca il gasdotto kazako TAP ma in altre località della Puglia e di questo dichiara di essere molto contento il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola. Il punto è se non a San Foca dove? Intanto si prenda atto che Vendola ha espresso soddisfazione al termine del lungo e articolato incontro che si è svolto a Roma presso il Dipartimento per il Coordinamento amministrativo della Presidenza del Consiglio dei Ministri in relazione alla procedura di Autorizzazione alla costruzione ed esercizio del Metanodotto d'importazione Albania – Italia "Trans Adriatic Pipeline". Le ragioni di tale soddisfazione è lo stesso Vendola a spiegarli:
“Siamo soddisfatti – ha detto Vendola – perché la Regione ha ribadito le ragioni della propria contrarietà al sito di Melendugno come approdo del gasdotto Tap, una contrarietà frutto di approfondite argomentazioni scientifiche, tecniche, ambientali, paesaggistiche e culturali. La Regione quindi si è dichiarata disponibile a cercare una intesa seria e credibile su possibili alternative localizzative al Gasdotto. L’esito dell’incontro ci fa ben sperare”.
La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha riferito che sono in corso approfondimenti circa la procedura utilizzata sulla quale la stessa Regione Puglia aveva posto la propria pregiudiziale (ovvero la remissione del procedimento di autorizzazione unica da parte del Mise alla Presidenza del Consiglio dei Ministri comprimendo di fatto tutta la fase istruttoria relativa alla individuazione delle possibili alternative localizzative). La Presidenza del Consiglio si è quindi riservata di decidere, annunciando la necessità di ulteriori approfondimenti tecnico giuridici con i propri uffici legali.
Nel frattempo la Presidenza del Consiglio ha preso atto della richiesta della Regione di assegnazione di un congruo termine per la valutazione di alternative localizzative con il coinvolgimento degli enti locali, riservandosi quindi di riferire nella prossima riunione, già convocata per mercoledì 18 febbraio, circa la possibilità di costituzione di un tavolo tecnico che possa analizzare le soluzioni alternative.
La Presidenza del Consiglio dei ministri ha chiesto anche a Tap di valutare l’ipotesi di approdi alternativi, e la società si è riservata di riferire nel corso della prossima riunione.
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