Gasdotto TAP polemiche tra Vendola e Tomaselli (PD)
Dal PD è l'on. Tomaselli che critica Vendola per la vicenda del “gasdotto TAP” ma Vendola respinge le accuse e giustifica l'operato della Regione Puglia. Ecco le due posizioni.
Il senatore Salvatore Tomaselli, capogruppo PD Commissione Industria, evidenzia che la Regione Puglia ha improvvidamente rilanciato il tema della individuazione di un nuovo sito tra Brindisi e Lecce per il gasdotto TAP.
“Si è giunti addirittura – dichiara Tomaselli - ad indicare tre località alternative, senza che, del tutto inopinatamente, si avesse il buongusto non dico di concordare ma almeno di “avvisare” quelle comunità locali e le loro istituzioni.
Una iniziativa irresponsabile perché alimenta ancora demagogicamente l’idea che si possa per davvero a questo punto scegliere un sito alternativo a quello di San Foca.
Una scelta che é il risultato dell’attività di indagine tecnico-scientifica svolta tra il 2003 e il 2011 e che ha portato a individuare l’area dell’attuale approdo, San Foca, quale soluzione ottimale in termini di fattibilità tecnica, di sicurezza e di impatti ambientali, socio-economici, nonché sull’uso del suolo e sul patrimonio storico-culturale. Un sito che non interferisce con le aree protette in mare e sulla terra e il tracciato onshore indicato si trova in aree agricole e non urbanizzate.
Tale scelta ha prodotto un progetto che dopo un lungo iter istruttorio ha acquisito lo scorso anno il parere positivo del comitato nazionale VIA.
La Regione Puglia, legittimamente, per quanto a mio parere del tutto demagogicamente, ha negato il concerto per il rilascio dell’autorizzazione integrata, ultimo atto del lungo iter procedurale.
La stessa Regione ha inteso accompagnare tale posizione con la richiesta di riesame del sito: una scelta che, ove accolta, porterebbe ad azzerare l’iter finora seguito e, quindi, il progetto redatto su cui c’è stata l’espressione favorevole di VIA e porterebbe, sostanzialmente, a riaprire un nuovo procedimento istruttorio e valutativo.
Una ipotesi che allungherebbe i tempi di cantierizzazione dell’opera, prevista per l’inizio del 2016, di almeno due anni. Una prospettiva, ovviamente, non sostenibile dall’Italia che ritiene tale infrastruttura strategica perché diversifica i mercati di provenienza per l’approvvigionamento del gas, la principale fonte energetica che viene utilizzata nel nostro paese. Ed insostenibile anche per il Consorzio che sta realizzando il gasdotto e per i vari paesi coinvolti che, nel caso in cui l’Italia decidesse di mettere in discussione l’attuale progetto approvato, hanno già avanzato l’ipotesi di spostare il percorso del gasdotto utilizzando la dorsale balcanica.
Per tali ragioni sono convinto che l’iter debba essere concluso e sono certo che lo sarà perché siamo di fronte ad un’opera di cui il nostro paese ha fortemente bisogno per i prossimi decenni e sono convinto, altresì, che si tratti di una infrastruttura del tutto sostenibile dal punto di vista ambientale e sociale.
Argomenti di grande rilevanza per il futuro del nostro paese che sono ben noti anche ai tanti esponenti politici pugliesi che su questa vicenda da tempo continuano a dare pessima prova, rinunciando alla prima qualità che dovrebbe avere chi ha davvero a cuore gli interessi generali e non le proprie carriere: ovvero raccontare la verità, usare lo stesso linguaggio a Melendugno, a Bari e a Roma, discutere con serietà, rigore e competenza, rifuggire da inutili e deleteri atteggiamenti demagogici, insomma agire con l’etica della responsabilità mettendoci la faccia anziché sollecitare reazioni istintive ed emotive dell’opinione pubblica.
Ma comincio a dubitare – conclude il senatore Tomaselli - che ciò possa ancora accadere”.
La replica di Vendola, non cita Tomaselli, ma è una risposta a quanti, e sono tanti, hanno criticato la scelta della Regione Puglia di indicare località alternative al sito di approdo del gasdotto TAP senza aver preventivamente consultato le popolazioni locali.
Ecco cosa ha dichiarato Vendola: “Giudico inaccettabile la campagna mediatica che punta a screditare l'operato della Regione Puglia nel procedimento TAP: la posizione della mia Amministrazione è sempre stata coerente negli anni e mai ideologica. Siamo stati e siamo contrari all'approdo del gasdotto a Melendugno e questo in base ad evidenze tecnico scientifiche reiteraramente illustrate nel corso del procedimento di VIA e condivise dal Ministero dei Beni Culturali.
L'accusa di tardività che viene mossa alla Regione è strumentale e del tutto infondata. L'attuale fase del procedimento autorizzativo TAP, coordinata dalla presidenza del consiglio dei ministri, è la sede appropriata in cui le Istituzioni possono proporre variazioni progettuali per superare ogni eventuale dissenso. A tali fini il Governo indice riunioni, come quelle che si stanno svolgendo in questi giorni, in cui, letteralmente, "i partecipanti debbono formulare le specifiche indicazioni necessarie alla individuazione di una soluzione condivisa, anche volta a modificare il progetto originario", così come recita la legge.
Coerentemente quindi con tali previsioni, la Regione sta esercitando la facoltà legittima di sollecitare la ricerca di forme concertate di superamento del dissenso insorto al fine di individuare un approdo più idoneo rispetto alla tutela di interessi pubblici sensibili.
A scanso di ogni equivoco, va chiarito che la sede dell'intesa tra Stato e Regione ha come principali protagonisti gli Enti territoriali, e non la società proponente.
Dunque, si tratta di porre in essere scelte di alta amministrazione, coinvolgendo gli attori istituzionali; se tali scelte verranno, come si auspica, condivise dalle Istituzioni che partecipano ai lavori coordinati dal Governo, diventeranno parte integrante dell'autorizzazione TAP, anche ove l'azienda dovesse proseguire nel suo atteggiamento ostruzionistico”.
Sull'argomento è intervenuto anche l'assessore all'ecologia Lorenzo Nicastro: " francamente incomprensibile come, ancora, si continui a tentare di far passare notizie che non corrispondono al vero in relazione alle richieste formulate dalla Regione Puglia nell'incontro a Roma di mercoledì scorso sulla vicenda TAP. La posizione della Puglia è stata quella di chiedere in una sede 'istituzionale' che si tenesse conto delle voci che si levano dai territori, che si prendessero in considerazione le eccezioni tecniche sollevate nei pareri Via regionali in ordine agli impatti ambientali e alle questioni di sicurezza sin dal 2013. Non abbiamo proposto localizzazioni alternative, come qualcuno tenta di far passare, abbiamo chiesto che si avviasse una procedura di confronto con i territori, per un approdo diverso da San Foca, partendo, come era logico, dalle altre ipotesi analizzate dal proponente all'interno della procedura di Valutazione ambientale. E' del tutto evidente – conclude Nicastro - che la nostra proposta mira proprio a restituire spazi di confronto tra le istituzioni, prima tra tutte quelle locali”.
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