Carmén al Teatro Verdi a fine aprile con Iaia Forte
L’accento si sposta di una sillaba. Si chiama «Carmén»e abita i vicoli di Napoli il personaggio interpretato da Iaia Forte. Così, la novella di Mérimée e la musica di Bizet, dall’Andalusia si trasferiscono a Napoli, Quartieri Spagnoli, per mescolarsi alle suggestioni pop, ai suoni e ai colori partenopei.
Per lo spettacolo, l’ultimo della stagione 2014-2015 in scena alVerdi di Brindisi giovedì 30 aprile (ore 20.30), la Fondazione Nuovo Teatro Verdi ripropone una speciale promozione sul biglietto: a partire da domenica mattina, sarà possibile stampare (o anche fotografare col proprio telefonino) dal sitowww.fondazionenuovoteatroverdi.it un coupon (sul quale è riportato il codice della promozione) che dà diritto all’acquisto del biglietto a 15 euro, salvo conversione da effettuarsi presso il botteghino (aperto al pubblico secondo gli orari consueti) entro la giornata di mercoledì 29 aprile. La promo è valida per un numero limitato di posti nel secondo settore e in galleria.
Uno spettacolo che si offre colto e festoso, più napoletano che spagnolo, musicalmente global grazie agli undici elementi dell’«Orchestra di Piazza Vittorio», il piccolo miracolo creato da Mario Tronco che ha unito musicisti di paesi diversi. Questa «Carmen» è una reinvenzione che si ispira a Bizet e Mérimée ma con affondi nella tragedia greca, nella sceneggiata e nel teatro di Raffaele Viviani. La dirige il regista del «Giovane favoloso», Mario Martone, l’ha riscritta quel genio di Enzo Moscato nel suo ardito napoletano, e la interpreta Iaia Forte, bella per naturalezza, sorriso, per come rompe lo stereotipo dell’attrice eterea e filiforme.
Diversamente dall’originale, la sua Carmén non muore; fin dall’inizio si mostra vecchia, malandata e cieca, proprietaria di bordello nei vicoli di una Napoli vivianesca tra diseredati e feste di Piedigrotta: un relitto, al pari di Josè che in scena è Roberto De Francesco, ex marito dell’attrice nella vita. Il furibondo e passionale passato che ancora li ossessiona prenderà forma tra memoria e presente, rimorsi e tragedie, in uno spettacolo che fa i conti anzitutto con Napoli. «La città – ha spiegato l’interprete napoletana – è una protagonista, vivace, violenta, passionale dello spettacolo. L’unica che, come diceva Pasolini, conserva il senso della tribù, di identità. E questo c’è nella nostra Carmen».
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