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Ultimo aggiornamentoSab, 03 Ago 2024 2pm

Appuntamento con il «Barocco Festival Leonardo Leo» il 5 settembre alle ore 21 nell’ex Convento Santa Chiara a Brindisi

Il «Barocco Festival Leonardo Leo» torna lunedì 5 settembre alle ore 21 nell’ex Convento Santa Chiara a Brindisi, con il trio «Guerra amorosa» composto da Raffaele Tiseo (viola d’amore), Giovanni La Marca (viola di bordone) e Marco Ottone (viola da gamba). Titolo della serata: «La musica per Esterházy: eccentrica curiosità o sperimentazione?». Dalla sala conferenze si torna dunque a quella musicale, per un programma dedicato a due strumenti in voga nel tardo Barocco: la viola d’amore e la viola di bordone. Entrambe hanno un doppio ordine di corde: le prime generano il suono, le seconde risuonano “per simpatia”, essendo accordate sulla stessa frequenza. La famiglia Esterházy è stata forse la più potente della storia d’Ungheria, una potenza stratificata nei secoli e sostenuta da castelli, cariche onorifiche, incarichi prestigiosi, vicinanza ai regnanti, ruoli da protagonisti nelle vicende storiche, legami e parentele con mezza Europa e con grandi personaggi della storia e della cultura. Era una vera famiglia di mecenati amanti dell’arte: Nicolaus Esterházy I assunse il compositore Joseph Haydn, mentre suo nipote Nicolaus II raccolse più di cinquemila capolavori di artisti ungheresi e provenienti dal resto del mondo, che dovette donare allo Stato nel difficile periodo della Rivoluzione Ungherese.

 La viola d’amore e la viola di bordone erano strumenti stravaganti anche nel Settecento: il timbro velato, dovuto alle corde simpatiche, rispondeva a quel gusto per l’”esotico” di moda nel secondo Settecento, ma anche a quel vago sentimento “nordico”. La presenza delle corde di risonanza accomuna questi due strumenti in una sorta di “famiglia” di archi, che di fatto non è mai esistita, come è evidente dal repertorio che, seppur vasto, non li vede mai insieme. Il principe Nikolaus Esterházy I, al cui servizio Joseph Haydn lavorò per trent’anni, era un abile e appassionato dilettante della viola di bordone, e richiese all’illustre maestro di cappella un gran numero di composizioni per questo strumento. Il corpus più significativo di brani per viola di bordone è costituito dagli oltre centoventi trii e divertimenti, composti tra il 1766 e il 1772, che venivano eseguiti dal principe, accompagnato di solito da Haydn alla viola e da uno dei violoncellisti della sua orchestra. Essendo destinati all’uso esclusivo del nobile, durante la vita di Haydn i trii non vennero stampati se non in minima parte. Nell’ampio repertorio per viola d’amore si contano invece numerose sonate.

 L’obiettivo dell’ensemble «Guerra amorosa» è di creare una sinfonia strumentale originale, attingendo al repertorio della seconda metà del Settecento, periodo nel quale gli stilemi del barocco cedono il passo allo stile classico. Haydn compie una rivoluzione, la sua è una musica di mezzo, costellata di anticipazioni romantiche: non mancano il sentimento e la passione, ma dà sempre un’impressione di slancio ottimistico. È l’alba di un nuovo stile, è la fine del Secolo dei lumi, e così la visione della vita e dell’arte si fa diretta, chiara, ottimistica, luminosa. «Visto che mi ha dato un cuore allegro, Dio mi perdonerà se lo servo in allegria», scrisse una volta Haydn. E questo riassume bene la sua opera e l’opera di chi stava costruendo un tempo nuovo per la musica.

 Lunedì 5 settembre ore 21.00 – Brindisi, ex Convento Santa Chiara

LA MUSICA PER ESTERHÁZY: ECCENTRICA CURIOSITÀ O SPERIMENTAZIONE?
I duo e i trii per viola d’amore, baryton e viola da gamba nel tardo Barocco

ensemble Guerra amorosa
Giovanni La Marca baryton
Raffaele Tiseo viola d’amore
Marco Ottone viola da gamba