Pasquale Cascella si è dimesso da sindaco di Barletta. Era alla guida di una coalizione di centrosinistra. Una parte della sua maggioranza, insieme con il centrodestra, ha fatto mancare il numero legale in Consiglio comunale sul voto di una mozione di fiducia per un provvedimento urbanistico che avrebbe prodotto adeguamenti rispetto al Piano paesaggistico regionale. Il primo commento del sindaco dimissionario è stato questo: "C'è stata una dialettica politica serrata che rispetto, che ha portato a decisioni diverse da quelle sostenute dalla amministrazione comunale, ma quello che credo sia venuto meno o che sia stato compromesso, è il vincolo di solidarietà fra maggioranza e amministrazione". Cascella si è dimesso dopo appena 21 mesi di governo. Fu eletto nel giugno 2013 al termine del ballottaggio contro il candidato del centrodestra, Giovanni Alfarano.
In conferenza stampa alla domanda se c'è la possibilità che decida di ritirare le dimissioni afferma: “Non dipende da me. Io vorrei vedere e sentire l’intero Consiglio comunale. Al momento mi aspetto un Consiglio comunale per discutere le dimissioni già comunicate al prefetto della provincia”. Le dimissioni potranno essere revocate, in caso di ripensamento, entro 20 giorni. Ma queste dimissioni sono anomale a giudizio dell'opposizione.
All'ufficio protocollo del Comune non ci sarebbe traccia della lettera di dimissioni e in questi casi il rituale non è quello di comunicarla al prefetto e neppure di convocare un consiglio comunale che discuta sulla rinuncia del mandato da sindaco. Il capogruppo di Forza Italia Dario Damiani scende nei particolari della questione e commenta amaramente il comportamento di Cascella: “È veramente stucchevole il balletto delle dimissioni inscenato dal Sindaco in queste ore dopo l’ennesima sfiducia votata dalla sua maggioranza in Consiglio comunale. Siamo seri! Le dimissioni si depositano al protocollo generale del Comune, punto e basta. Altre strade per dimettersi non sono menzionate dalla normativa nazionale. La legge vuole che le dimissioni dalla carica di Sindaco siano sempre irrevocabili stante la possibilità entro 20 giorni di ritirarle e riprendere il percorso politico amministrativo interrotto. Parlare in conferenza stampa di dimissioni “non irrevocabili” lascia certamente presagire l’intenzione del Sindaco di non abbandonare la poltrona nonostante gli scarni risultati politici raggiunti in questi 20 mesi dalla sua amministrazione, ma soprattutto ci fanno intendere la sua volontà di cambiare in corsa i protagonisti della coalizione di centro sinistra uscita vincente dalle urne del maggio 2013 aprendo così al vecchio e becero trasformismo politico”. (Mauro De Carlo)
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