Riordino delle Province. La Regione Puglia non sarà commissariata
“Non c’è alcun presupposto per il commissariamento per la Regione Puglia per l’attuazione della cosiddetta legge “Del Rio” sul riordino delle province”. Lo assicura l'assessore al Personale e Organizzazione della Regione Puglia, Leo Caroli, entrando nel merito del problema riguardante la riorganizzazione delle province.
“In alcuni annunci si legge – dichiara Caroli - solo la ricerca di vetrina da parte di alcuni consiglieri in cerca di visibilità dopo anni di letargo istituzionale. Infatti l’iniziativa legislativa di riordino delle province è stata adottata entro lo scorso 31dicembre, seguendo la strada del disegno di legge così come è stato fatto da altre 17 regioni. “Nel frattempo è stata approvata la Legge di Stabilità nazionale, che affida alle Province i piani di riordino: questa novità sta comportando tempi di discussione dettati dalla democrazia: il Governo ci ha scritto per atto dovuto, seguendo quanto segnalato dall’UPI lo scorso 28 dicembre, ovvero prima dell’approvazione del ddl regionale.
La legge di stabilità taglia le risorse, ma attribuisce compiti e responsabilità esattamente alle stesse province-aree vaste: la prima scadenza è quella del prossimo 31 marzo, entro la quale Province e città metropolitane avrebbero dovuto adottare i piani, per le cui redazione le province sono state in difficoltà e hanno aperto proficui tavoli di confronto con la Regione a Bari, Taranto, Foggia, Bat e Brindisi. Per Lecce attendiamo ancora i dati contabili completi necessari al gruppo di lavoro. In questo quadro si colloca la questione delle partecipate , rispetto alle quali la Legge di Stabilità prevede la dismissione dei servizi non riconducibili alle funzioni essenziali delle province.
Per questo i gruppi di lavoro stanno avviando una collaborazione interistituzionale affinchè i servizi continuino ad essere garantiti ai cittadini e sia garantito il reddito ai dipendenti. Perciò abbiamo chiesto all’Osservatorio nazionale che fino a quando le province non avranno predisposto il riordino delle funzioni con le dichiarazioni degli esuberi e i piani finanziari, si possa andare a vanti con una compensazione. Con il 50% del taglio previsto sulla spesa per il personale , essendo previsto che le queste somme dovranno essere restituite dalle Province, nelle more del riordino chiediamo di consentire l’uso delle somme per tenere in vita le finanze delle Province. Così gli enti sarebbero in grado di pagare i dipendenti diretti. Per i dipendenti delle partecipati – conclude Caroli - una delle soluzioni sarebbe quella di affidare loro servizi legati alle funzioni essenziali delle Province”.
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